Studio degli effetti della scomparsa del gioco libero e della comparsa di nuovi dispositivi elettronici sulle abilità motorie dei bambini

Abstract

In letteratura nessuno ha mai provato a verificare se realmente il gioco libero all’aperto abbia degli effetti benefici sullo sviluppo delle abilità motorie del bambino. In questo studio è stato selezionato un campione di ragazzi di età compresa tra i quattordici e i sedici anni frequentanti un Liceo Scientifico. In primo luogo, i ragazzi hanno dovuto rispondere ad un questionario riguardante vari aspetti: tempo libero, gioco libero all’aperto, sport, dispositivi elettronici. Il questionario ci ha permesso di verificare se il campione segue la tendenza degli ultimi anni da parte dei giovani a giocare meno liberamente in ambienti aperti e in generale a muoversi di meno. In seconda battuta lo stesso campione ha svolto una batteria di test motori specifici che sono serviti a determinare il livello di destrezza motoria di ciascun soggetto. Sono stati creati quattro gruppi: il gruppo 1 non giocava mai all’aperto, il gruppo due giocava all’aperto meno di 1 ora al giorno, il gruppo 3 giocava in media tra le 7 e le 9 ore settimanali e il gruppo 4 che giocava molte ore all’aria aperta in spazi liberi con i coetanei ogni giorno (più di 9 ore settimanali). I test motori sono serviti per attribuire un punteggio (da 1 a 5) a ciascun soggetto. Facendo la media delle valutazioni ai test motori si è potuto verificare quale gruppo aveva ricevuto la media più elevata, ovvero il gruppo con la maggior destrezza motoria. L’obiettivo era cercare di dimostrare che il gruppo che giocava maggiormente all’aperto (gruppo 4) è il più abile dal punto di vista motorio. È risaputo che per ottenere un ricco bagaglio motorio nei primi due decenni di vita è necessario fare il maggior numero possibile di esperienze motorie (attraverso gioco e sport). Quindi, teoricamente, se queste esperienze non vengono fatte, la conseguenza potrebbe essere la mancata acquisizione di capacità e abilità motorie.

In literature, no one has ever tried to verify if free outdoor play really has beneficial effects on the development of the children's motor skills. In this study, a sample of children aged between fourteen and sixteen attending a Scientific High School was selected. Firstly, the children had to answer a questionnaire regarding various aspects: free time, free outdoor play, sport, electronic devices. The questionnaire helped us to verify if the sample follows the trend of recent years for young people to play less freely in open environments and, in general, to move less. Secondly, the same sample has done a battery of specific motor tests which served to determine the level of motor dexterity of each subject. Four groups were created: group one never played outdoors, group two played outdoors less than 1 hour a day, group three played on average between 7 and 9 hours per week and group four who played many hours outdoors in free spaces with peers every day (more than 9 hours per week). The motor tests were used to give a score (from 1 to 5) to each subject. Taking the average of the score of the motor tests, it was possible to verify which group had received the highest average, so the group with the greatest motor dexterity. The objective was to try to show that the group that played more outdoors (group 4) is the most skilled from a motor point of view. It is well known that to obtain a rich motor skills in the first two decades of life it is necessary to make as many motor experiences as possible (through games and sports). So, theoretically, if these experiences are not had, the consequence could be the failure to acquire motor skills and abilities.