Fede filosofica e Fede rivelata nel pensiero di Karl Jaspers

Abstract

All’anno 1948, dopo 10 anni di riflessione in cui andò alla ricerca di un nuovo modo di filosofare che non si risolvesse nell’oggettività scientifica da un lato o nella soggettività psicologica dall’altro, si deve l’opera principale di Jaspers, Filosofia. Pietra miliare per gli studi successivi, in quest’opera si osserva il crescente svincolarsi della filosofia dall’oggettivismo scientifico e si esprime la sua tesi portante: l’esistenza e il pensare vanno insieme di pari passo, dove la filosofia è vista come un’illuminazione dell’esistenza. L’illuminazione che cerca di individuare i nuclei dell’esistenza senza però sostituirsi all’esistenza stessa, c chiarisce inoltre la posizione dello stesso autore sulla fede filosofica, uno dei concetti per lui più importanti.

“Poiché l’esserci è coscienza e io ci sono come coscienza, per me le cose esistono solo come oggetto della coscienza. Tutto ciò che è per me deve entrare nella coscienza. L’esserci della coscienza è il suo tramite di tutto”

Conseguenza diretta del percorso precedente sfocerà nel testo La fede filosofica di fronte alla rivelazione, in cui descrive un dinamismo profondo dell’esistenza: fede e intelletto. L’esistenza è si intelletto, conseguimento di oggettivi risultati, ma è anche amore, fantasia, capacità di apertura sempre nuova, l’esistenza è quindi anche fede, quella forza con cui un individuo diventa certo di se stesso, quindi fede come fiducia, fede come convinzione, fede come fattore d’ispirazione. Illuminante potrebbe essere, per l’uomo contemporaneo, in particolare l’originale tesi della risoluzione della teologia nella filosofia che, riprendendo lo spinoso tema del rapporto tra filosofia e religione che ha tormentato tutto il Novecento, investirebbe del soffio della libertà il rapporto tra coscienza e Dio, e richiamerebbe la filosofia a quel suo originario compito trascendentale ed ermeneutico che da sempre ha svolto rispetto alle questioni religiose.

​Controlla i dettagli 1.958 / 5.000 Risultati della traduzione Risultato di traduzione Jaspers' main work, Philosophy . A milestone for subsequent studies, in this work we observe the growing separation of philosophy from scientific objectivism and expresses its main thesis: existence and thinking go together hand in hand, where philosophy is seen as a illumination of existence. The illumination that seeks to identify the nuclei of existence without however replacing existence itself also clarifies the author's position on philosophical faith, one of the most important concepts for him.

“Since Dasein is consciousness and I am there as consciousness, for me things exist only as objects of consciousness. All that is for me must enter consciousness. The existence of consciousness is its medium for everything”

A direct consequence of the previous path will lead to the text Philosophical faith in the face of revelation, in which he describes a profound dynamism of existence: faith and intellect. Existence is intellect, the achievement of objective results, but it is also love, imagination, the capacity for ever new openness, existence is therefore also faith, that strength with which an individual becomes certain of himself, therefore faith as trust, faith as conviction, faith as inspiration. Illuminating could be, for contemporary man, in particular the original thesis of the resolution of theology in philosophy which, taking up the thorny theme of the relationship between philosophy and religion which tormented the entire twentieth century, would invest the relationship between conscience with the breath of freedom and God, and would call philosophy back to its original transcendental and hermeneutic task that it has always carried out with respect to religious questions.