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dc.contributor.advisorConsulich, Federico <1980>
dc.contributor.authorPuppo, Giorgia <2000>
dc.date.accessioned2023-10-19T14:15:58Z
dc.date.available2023-10-19T14:15:58Z
dc.date.issued2023-10-16
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/6457
dc.description.abstractIn questo elaborato si è cercato di analizzare lo sviluppo tecnologico e il suo impatto sulla criminalità. In particolare, la nascita e costante crescita della cosiddetta criminalità informatica hanno messo in luce l’inadeguatezza dell’ordinamento penale, costringendo la giurisprudenza a degli sforzi interpretativi non sufficienti a garantire una tutela piena ai consociati. L’approfondimento condotto in questo elaborato ha ad oggetto due fattispecie criminose e le connesse varianti con l’intenzione di mostrare come i giudici, in concreto, cerchino di supplire ad eventuali lacune normative che il progresso tecnologico porta alla luce. In primis, è stata presa in considerazione la frode informatica, disciplinata all’art. 640 ter c.p., fattispecie che ha portato a forti contrasti dottrinali, soprattutto con riguardo ai suoi confini applicativi. Questo articolo è stato utilizzato dalla giurisprudenza anche per far fronte alla nuova variante del phishing, ma senza arrivare a risultati soddisfacenti. Lo stesso grado di inadeguatezza si è riscontrato anche con riguardo al revenge porn. L’impianto di norme dedicato alla pornografia è complesso e soprattutto è stato oggetto sia di numerose riforme che di cambi di indirizzi giurisprudenziali. Questo ha portato all’introduzione di una disposizione ad hoc, l’art. 612 ter c.p., inserendo così una risposta alla divulgazione non consensuale di materiale pornografico autoprodotto o, comunque, prodotto con il consenso della vittima. Anche con riguardo a questa disposizione sono state avanzate numerose critiche che ne hanno evidenziato i punti deboli così da sollecitarne una riformulazione per chiarirne gli elementi costitutivi. Il fine ultimo, dunque, è sottolineare come la criminalità informatica debba essere fronteggiata non solo mediante un efficiente articolato di norme, volto a una proporzionata risposta sanzionatoria, ma anche ricorrendo a strumenti di prevenzione e a una giusta sensibilizzazione degli utenti dell’Internet.it_IT
dc.description.abstractThis paper sought to analyze technological development and its impact on crime. In particular, the emergence and steady growth of so-called cybercrime have highlighted the inadequacy of the criminal justice system, forcing the jurisprudence to interpretive efforts that are not sufficient to provide full protection to the consociates. The in-depth study conducted in this paper deals with two criminal offenses and their related variants with the intention of showing how judges, in practice, try to make up for any regulatory gaps that technological progress brings to light. First, computer fraud was considered, regulated in Article 640 ter of the Criminal Code, a case that has led to strong doctrinal contrasts, especially about its application boundaries. This article has also been used by case law to deal with the new variant of phishing, but without arriving at satisfactory results. The same degree of inadequacy has also been found regarding revenge porn. The system of norms dedicated to pornography is complex and, more importantly, has been the subject of both numerous reforms and changes in jurisprudential direction. This led to the introduction of an ad hoc provision, Article 612 ter of the Criminal Code, thus inserting a response to the non-consensual disclosure of pornographic material that is self-produced or, in any case, produced with the victim's consent. Numerous criticisms have also been made regarding this provision, highlighting its weaknesses to urge its reformulation to clarify its constituent elements. The goal, therefore, is to emphasize how cybercrime must be tackled not only through an efficient articulation of norms, aimed at a proportionate sanctioning response, but also by resorting to preventive tools and proper awareness-raising of Internet users.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.titleI reati informatici come meccanismo di aggressione alla persona e al patrimonioit_IT
dc.title.alternativeComputer crimes as mechanism of attack on individuals and propertyen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurIUS/17 - DIRITTO PENALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2022/2023
dc.description.corsolaurea7995 - GIURISPRUDENZA
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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