Correzione della carenza di ferro in pazienti ambulatoriali con insufficienza cardiaca in un centro di terzo livello

Abstract

Background: La carenza marziale è comune nei pazienti con malattie cardiovascolari, in particolare in quelli con insufficienza cardiaca (IC), ed è associata a ridotta capacità di esercizio e peggioramento della qualità di vita. Pertanto, è indicata la reintegrazione, in particolare per via endovenosa con ferro carbossimaltosio (FCM). Obiettivo: Analizzare le caratteristiche dei pazienti con IC sottoposti a supplementazione di ferro in un ambulatorio di terzo livello Metodi: Mediante revisione delle cartelle cliniche, è stata selezionata una coorte di 123 pazienti sottoposti a terapia con FCM. Le caratteristiche di questi soggetti sono state confrontate con quelle del trial clinico randomizzato controllato AFFIRM-HF, che ha dimostrato un miglioramento della prognosi in seguito a correzione della carenza di ferro con FCM in pazienti ricoverati per IC. Risultati: La popolazione analizzata aveva un’età media di 69+/-10 anni, un indice di massa corporea di 26.8+/-5.5 kg/m2 e sesso prevalentemente maschile (59%). Le principali comorbidità erano ipertensione arteriosa (47%), dislipidemia (47%) e diabete mellito (33%). La concentrazione media di NT-proBNP era 5743+/-657 ng/L). Le classi NYHA erano I nel 29%, II nel 49%, III nel 20% e IV nell'1% dei pazienti. Rispetto alla popolazione AFFIRM-HF le differenze di maggior rilievo riguardavano i valori di NTproBNP (4743+/-2781 vs 5743+/-657 ng/L p=0.003), classe NYHA (classe I 2% vs 29% p<0.0001; classe III 49% vs 20% p<0.0001) e ferritinemia (83.9+/-62.2 vs 29+/-21.2 ng/ml, p<0.0001). Conclusioni: Nella realtà clinica fotografata da questo studio, la supplementazione con FCM è effettuata in pazienti ambulatoriali che hanno sideropenia conclamata e più spesso IC sintomatica con NT-proBNP elevato, sebbene non causa di scompenso acuto.

Background: Iron deficiency is common in patients with cardiovascular disease, particularly in those with heart failure (HF), and it is associated with reduced exercise capacity and worsened quality of life. Therefore, intravenous supplementation with ferric carboxymaltose (FCM) is indicated. Objective: To analyze the characteristics of outpatients with HF undergoing iron supplementation in a tertiary care center. Methods: A cohort of 123 patients undergoing FCM therapy was selected by retrospectively reviewing medical records. The characteristics of these subjects were compared with those of the participants in the randomized controlled trial AFFIRM-HF, which showed that FCM improves the prognosis of patients with ID admitted for HF. Results: The analyzed patients had a mean age of 69+/-10 years, a BMI of 26.8+/-5.5 kg/m2 and were mainly male (59%). The main comorbidities were hypertension (47%), dyslipidemia (47%) and diabetes (33%). The mean concentration of NT-proBNP was 5743+/-657 ng/L. NYHA class was I in 29% of subjects, II in 49%, III in 20%, and IV in 1%. Compared with the AFFIRM-HF population, most remarkable differences regarded N-TproBNP values (4743+/-2781 vs 5743657 ng/L p=0.003), NYHA class (class I 2% vs 29% p<0.0001; class III 49% vs 20% p<0.0001) and ferritin levels (83.9+/-62.2 vs 29+/-21.2 ng/ml, p<0.0001). Conclusions: This study indicates that real-life outpatients with HF treated with FCM have severe iron deficiency and most often symptomatic HF with high NT-proBNP concentrations, despite not being acutely decompensated.