Ideologia del progresso e immaginario del male nella società contemporanea

Abstract

Da sempre la società occidentale induce l’individuo ad abbracciare un immaginario incentrato sulla collaborazione e la tolleranza verso l'altro, imponendo così schemi etici e morali che si sintetizzano nel concetto di bene comune. Tuttavia, in un momento storico come quello attuale, si osserva un crescente distacco tra i valori etici imposti dalla società e la fascinazione per un immaginario opposto, in cui l'individuo considerato cattivo, violento, egoista e brutale diventa una risposta necessaria per affrontare le evidenti difficoltà presenti nel tessuto sociale collettivo. Al fine di affrontare questa questione, la ricerca si suddivide in tre parti: due di carattere storico-teorico e una di carattere pratico-sperimentale. Nella prima parte viene presentata la corrente del pensiero moderno e contemporaneo che, partendo da Agostino e arrivando a Karl Popper, evidenzia come l'essere umano sia considerato un animale sociale capace di cooperare con gli altri e tendere naturalmente al progresso sociale per il raggiungimento del bene comune. Il secondo capitolo, invece, indaga le correnti del pensiero moderno e contemporaneo che, partendo da Niccolò Machiavelli per arrivare ad Ernst Jünger, descrivono l'individuo come un soggetto essenzialmente egoista, opportunista e conflittuale, il cui stile di vita all'interno del contesto collettivo è determinato unicamente dall'interesse personale. Questo quadro teorico, è fondamentale per sviluppare il terzo capitolo della tesi, in cui vengono descritte, attraverso un questionario quantitativo e due interviste frontali qualitative, le manifestazioni sociali che tendono verso un immaginario negativo, sempre più considerato necessario dagli abitanti della società occidentale per affrontare le tensioni tra la sfera individuale e quella collettiva.

The Western society has always encouraged individuals to embrace an imaginary focused on collaboration and tolerance towards others, thereby imposing ethical and moral frameworks that are encapsulated in the concept of the common good. However, in the present historical moment, we observe a growing disconnect between the ethical values imposed by society and the fascination for an opposing imaginary, wherein the individual, considered bad, violent, selfish, and brutal, becomes a necessary response to address the evident difficulties present in the collective social fabric. In order to address this issue, the research is divided into three parts: two of a historical-theoretical nature and one of a practical-experimental nature.

The first part presents the current of modern and contemporary thought, which, starting from Augustine and reaching Karl Popper, highlights how human beings are regarded as social animals capable of cooperating with others and naturally inclined towards social progress for the achievement of the common good. The second chapter, on the other hand, investigates the currents of modern and contemporary thought that, starting from Niccolò Machiavelli and leading to Ernst Jünger, describe the individual as essentially selfish, opportunistic, and conflicting, whose lifestyle within the collective context is solely determined by personal interest. This theoretical framework is fundamental for developing the third chapter of the thesis, in which social manifestations tend toward a negative imaginary are described through a quantitative questionnaire and two qualitative face-to-face interviews. These manifestations are increasingly considered necessary by the inhabitants of Western society to address the tensions between the individual sphere and the collective sphere.