Costa Concordia: dagli errori dei singoli alle mancanze organizzative
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Autore
Erli, Giuliano <2000>
Data
2023-07-12Disponibile dal
2023-07-20Abstract
Il naufragio della Costa Concordia avvenne nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio 2012, quando la nave di proprietà del gruppo Costa Crociere urtò uno scoglio sul basso fondale davanti all’isola del Giglio, aprendo uno squarcio di 35 metri nella fiancata che la portò ad incagliarsi a pochi kilometri di distanza, nelle acque adiacenti al porto del Giglio. Al momento dell’impatto, avvenuto alle ore 21:45, la nave si trovava a soli 160 metri dalle coste, molto al di fuori della rotta inizialmente programmata, e viaggiava all’elevata velocità di 16 miglia orarie. Nelle ore successive ebbe luogo una confusa evacuazione, resa ancor più complicata dallo sbandamento a dritta del vascello e dal ritardo nella comunicazione del Mayday. Gli sforzi della guardia costiera si interruppero solo la mattina dopo, con un conto di 32 morti e 110 feriti, rendendo quello della Costa Concordia uno dei disastri marittimi più gravi della storia marittima italiana.
Le indagini della procura che seguirono ricostruirono gli eventi di quella notte, indagando come una nave di tali dimensioni e dotata dei più moderni sistemi di sicurezza possa essersi ritrovata a soli 160 metri dalla costa, variate miglia fuori dalla rotta inizialmente programmata. Furono ricostruiti i molteplici fattori che contribuirono alla realizzazione di questo disastro, dagli evidenti tratti organizzativi. E tuttavia nella successiva fase del processo, essi non furono tenuti in adeguata considerazione, additando l’interità della responsabilità sul comandante, in una narrazione sia mediatica che giudiziaria degli eventi riduttiva ed accusatoria.
Lo scopo di questa tesi è dunque quello di ricostruire gli eventi di quella notte, indagare i fattori che portarono al disastro ed osservare come la cultura della colpa abbia influenzato le successive vicende processuali, trasformando la figura del Capitano in quella di un capro espiatorio organizzativo. The sinking of the Costa Concordia happened in the night between 13 and 14 January 2012, when the ship owned by the Costa Crociere group hit a rock on the shallow water in front of the island of Giglio, opening a 35-metre gash in the side of the hull, which caused it to run aground just a few kilometers away, in the waters adjacent to the port of Giglio. At the time of impact, which occurred at 21:45, the ship was only 160 meters from the coast, far off the initially planned route, and was traveling at the high speed of 16 nautical miles per hour. In the following hours a confused evacuation took place, made even more complicated by the list to starboard of the vessel and by the delay in communicating the Mayday signal. The efforts of the coast guard ended only the next morning, with a count of 32 dead and 110 injured, making the Costa Concordia one of the most serious maritime disasters in Italian maritime history. The investigations that followed reconstructed the events of that night, uncovering how a ship of this size and equipped with the most modern safety systems could have fended up at only 160 meters from the coast, several miles off the initially planned route. The multiple factors that contributed to the realization of this disaster, that presented evident organizational features, were reconstructed. And yet in the subsequent phase of the trial, they were not taken into adequate consideration, pointing to the commander as the sole responsible for the disaster, in a reductive and accusatory narration of both the media and the judicial events.
The purpose of this thesis is therefore to reconstruct the events of that night, investigate the factors that led to the disaster and observe how the culture of guilt influenced the subsequent procedural events, transforming the figure of the Captain into that of an organizational scapegoat.
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollezioni
- Laurea Triennale [2445]