Non è un paese per vecchie.La terza età femminile e il doppio standard di invecchiamento.

Abstract

Mi sono spesso domandata se la vecchiaia sia una conquista o una condanna. Ma soprattutto mi sono ripetutamente chiesta se le discriminazioni di genere di cui noi donne siamo costantemente protagoniste, continuino anche nella terza età. Ho lavorato a questa tesi, il cui titolo riprende quello di una recente pubblicazione, per tentare di trovare risposte, sebbene sia consapevole dell'impossibilità di una conclusione verificabile per la mancanza di dati statistici e di una esaustiva letteratura in merito, ma anche per la scelta del contesto analizzato, circoscritto spazialmente e temporalmente. La mia trattazione, riferita prettamente alla società italiana contemporanea, non ha pretesa di universalità, ha però il chiaro intento di mostrare le modalità con le quali la società attuale e i media esperiscano, definiscano e giudichino la senescenza delle donne. La prospettiva interpretativa da cui muove la mia analisi è la definizione, di matrice femminista, del doppio standard di genere circa la vecchiaia. Su questa base è stato possibile prendere in considerazione le immagini della vecchiaia femminile, da quelle consolidate nella cultura letteraria e artistica fino alle più recenti espressioni mediatiche. L’indagine è basata su una metodologia interdisciplinare: ho inizialmente individuato coordinate teoriche rintracciabili nel pensiero femminista per poi procedere all’analisi dei temi dell’immagine e dell’esteticità riferendomi a forme dell’arte figurativa e all’esperienza mediatica. L’approccio non statistico ma teorico ed empirico del mio lavoro ha comportato poi la discussione dei processi di stereotipizzazione della donna anziana e del ruolo nella società contemporanea, senza trascurare i segnali di cambiamento. In questa prospettiva, impossibile, per me, non tener conto delle reali protagoniste e non dar loro voce e parola: ho scelto quindi di intervistare e fotografare un piccolo gruppo di donne over 60.

I have often wondered if old age is a conquest or a condemnation. But above all, I have repeatedly wondered if the gender discrimination of which we women are constantly protagonists continues even in old age. I worked on this thesis, whose title takes up that of a recent publication, to try to find answers, although I am aware of the impossibility of a verifiable conclusion due to the lack of statistical data and exhaustive literature on the subject, but also due to the choice of the analyzed context, spatially and temporally circumscribed. My discussion, referring purely to contemporary Italian society, does not claim universality, however it has the clear intention of showing the ways in which current society and the media experience, define and judge women's senescence. The interpretative perspective from which my analysis starts is the definition, of a feminist matrix, of the gender double standard regarding old age. On this basis it was possible to take into consideration the images of female old age, from those consolidated in literary and artistic culture up to the most recent media expressions. The investigation is based on an interdisciplinary methodology: I initially identified theoretical coordinates traceable in feminist thought and then proceeded to analyze the themes of image and aesthetics referring to forms of figurative art and media experience. The non-statistical but theoretical and empirical approach of my work then led to the discussion of the stereotyping processes of the elderly woman and their role in contemporary society, without neglecting the signs of change. In this perspective, it is impossible for me not to take into account the real protagonists and not give them a voice and word: I therefore chose to interview and photograph a small group of women over 60.