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dc.contributor.advisorMadeo, Antonella <1966>
dc.contributor.authorGiacchero, Giulia <1997>
dc.date.accessioned2023-05-11T14:11:03Z
dc.date.available2023-05-11T14:11:03Z
dc.date.issued2023-05-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/5502
dc.description.abstractIl lavoro svolto è incentrato sulla tutela del patrimonio culturale durante i conflitti armati, i quali insieme agli atti di terrorismo sono le maggiori cause di danneggiamento. Sono state trattate le maggiori convenzioni che si sono occupate del tema negli anni, come le Convenzioni dell'Aia del 1899, 1907 e 1954, la quale, insieme al Secondo protocollo del 1999 regola tutt'oggi la disciplina. Da un punto di vista pratico si sono analizzati i crimini commessi da parte dello Stato islamico e le distruzioni del patrimonio culturale avvenute in Siria e Iraq e si è discusso su quale fosse la normativa applicabile per potere perseguire il reato di distruzione commesso dai membri dell'ISIS. Nel terzo capitolo dell'elaborato si è fatto riferimento ai beni trafugati durante la Seconda guerra mondiale dall'Italia e la politica di restituzione dei beni, in particolare facendo riferimento al caso di restituzione dell'obelisco di Aksum all'Etiopia e della Venere di Cirene alla Libia. Inoltre, si è affrontato il tema inerente l'impegno dell'Italia nell'attività di tutela dei beni culturali al di fuori del proprio territorio, con la creazione di una apposita Task Force, il cui obiettivo è quello di prestare aiuto ai paesi stranieri che lo hanno richiesto.it_IT
dc.description.abstractThe work carried out is focused on the protection of cultural heritage during armed conflicts, which together with acts of terrorism are the major causes of damage. The major conventions that have dealt with the subject over the years were dealt with, such as the Hague Conventions of 1899, 1907 and 1954, which, together with the Second Protocol of 1999, still regulates the discipline today. From a practical point of view, the crimes committed by the Islamic State and the destruction of the cultural heritage that took place in Syria and Iraq were analysed, and there was discussion about which legislation was applicable to be able to prosecute the crime of destruction committed by members of the ISIS. In the third chapter of the paper, reference was made to the cultural heritage stolen from Italy during the Second World War and the policy of returning cultural heritage, in particular referring to the case of the return of the Aksum obelisk to Ethiopia and the Venus of Cyrene to Libya. In addition, the issue concerning Italy's commitment to the protection of cultural heritage outside its territory was addressed, with the creation of a special Task Force, whose objective is to provide aid to foreign countries that they requested it.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/closedAccess
dc.titleI crimini contro il patrimonio culturale nell'ambito dei conflitti armati.it_IT
dc.title.alternativeCrimes against cultural heritage in the context of armed conflicts.en_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurIUS/17 - DIRITTO PENALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2021/2022
dc.description.corsolaurea7995 - GIURISPRUDENZA
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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