Lo studio dell'attività metallurgica legata all'oro e all'argento nel nord-ovest della Spagna preromana attraverso l'analisi archeometallurgica di crogioli ceramici

Abstract

La tesi è incentrata sullo studio delle leghe metalliche rimaste adese alla superficie interna di crogioli ceramici. I crogioli provengono da un contesto storico-culturale chiamato "Cultura Castrense", collocata nel nord-ovest della Spagna, e sono stati datati tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C. La cultura castrense è famosa per la realizzazione di gioielli in leghe preziose, composte da oro alluvionale, argento e rame. Questa vasta produzione si riflette nel ritrovamento di numerosi reperti archeologici legati all’attività metallurgica compiuta all’interno dei "castros". Di questi ritrovamenti, i crogioli costituiscono l’oggetto di questa ricerca. Nello specifico, la tesi è incentrata sull’analisi dal punto di vista composizionale delle leghe di oro, argento e rame rimaste adese e “incastrate” in corrispondenza della matrice ceramica dei crogioli. In questa tesi sono stati scelti sei campioni provenienti da quattro scavi archeologici differenti. Le leghe sono state studiate con varie tecniche diagnostiche: microscopia ottica, fluorescenza a raggi X (XRF) e microscopia elettronica (SEM-EDS), applicate sia ai frammenti ceramici, sia alle sezioni dei crogioli, realizzate inglobando in resina dei pezzi prelevati dai campioni. Sono molteplici gli obiettivi della ricerca emersi durante il corso delle analisi: si è tentato di compiere un confronto tra la composizione dell’oro alluvionale presente in letteratura e la composizione delle leghe trovate all’interno dei crogioli, per verificare se fossero leghe di oro naturale oppure leghe intenzionalmente prodotte; sono state discusse diverse ipotesi riguardo la presenza di altri elementi, come lo stagno e il mercurio, e il ruolo che essi hanno nella produzione metallurgica. Le analisi hanno lo scopo di approfondire lo studio dell' oreficeria castrense e i materiali impiegati in questa peculiare produzione metallurgica.

The thesis is focused on the study of metal alloys adhered to the internal surface of ceramic crucibles. The crucibles come from a historical context called "Castro Culture", located in the north-west of the Iberian Peninsula, and have been dated between the 2nd century BC and the 1st century AD. The Castro Culture is faimous for the creation of jewels in precious alloys, composed of alluvial gold, silver and copper. This vast production is reflected in the discovery of numerous archaeological finds linked to the metallurgical activity carried out inside the "castros". Of these findings, the crucibles are the object of this research. In particular, the thesis focused on the analysis from the compositional point of view of the gold, silver and copper alloys that remained adhered and "stuck" in correspondence with the ceramic matrix of the crucibles. In this thesis six samples from four different archaeological excavations were chosen. The alloys were studied with various diagnostic techniques: optical microscopy, X-ray fluorescence (XRF) and electron microscopy (SEM-EDS), applied both to the ceramic fragments and to the crucible sections, made by mounting in resin pieces taken from the samples. There are many research goals that emerged during the course of the analysis: an attempt was made to make a comparison between the composition of alluvial gold present in the literature and the composition of the alloys found inside the crucibles, to verify whether they were natural gold alloys or intentionally produced alloys; various hypotheses have been discussed regarding the presence of other elements, such as tin and mercury, and the role they have in metallurgical production. The analysis have the aim of studying in detail the "Castro" goldsmithing and the materials used in this peculiar metallurgical production.