Nicolò Corso e i cicli di affreschi per gli Olivetani nel Convento di Santa Maria delle Grazie di Porto Venere (SP) e nel Convento di San Gerolamo a Quarto (GE). Dallo stato dell’arte ad un nuovo progetto di restauro.

Abstract

La presente tesi si focalizza sulla figura di Nicolò Corso, pittore ligure quattrocentesco autore di due importanti cicli pittorici ad affresco realizzati per la Congregazione benedettina olivetana nei due conventi liguri di Santa Maria delle Grazie di Porto Venere (SP) e di San Gerolamo a Quarto (GE). La difficoltà di fruizione di questi due importanti siti dovuta in parte alla posizione geografica e in parte alla difficoltà ad accedere fisicamente ai luoghi in cui sono custoditi, ne ha attenuato l’interesse da parte della critica e del grande pubblico. Questo combinato con la mancanza di una loro musealizzazione o di rinnovamento funzionale degli spazi che li ospitano, auspicati durante le grandi campagne di restauro condotte negli anni Ottanta del Novecento, ha visto un lento e progressivo scivolamento verso un nuovo stato di abbandono. Con la presente trattazione si è cercato come prima cosa di ripercorrere la biografia e la produzione artistica di Nicolò Corso, concentrandosi poi sul tracciare le fasi storiche di realizzazione dei due conventi e dei rispettivi cicli pittorici, analizzandone affinità e differenze. Per quanto possibile si è cercato inoltre di reperire dagli archivi della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria, anche informazioni in merito alle vicende inerenti la loro riscoperta e i restauri condotti fino ad oggi. Ci si concentrerà infine sul ciclo più facilmente accessibile, ex-monastero di Santa Maria delle Grazie di Porto Venere, di cui si è cercato infine di suggerire per quanto possibile un’analisi dello stato di conservazione non circoscritta solamente alla materia pittorica, ma anche al contesto ambientale-architettonico in cui è inserita. Saranno infine riportati gli esiti delle analisi scientifiche preliminari condotte tramite spettrofotometria XRF, volte, oltre che a individuare la natura chimica dei pigmenti, a sottolineare l’importanza di un approccio multidisciplinare dal quale non si può prescindere ogni qualvolta

The present thesis focuses on the figure of Nicolò Corso, a 15th-century Ligurian painter, author of two important fresco cycles created for the Olivetan Benedictine Congregation in the two Ligurian convents of Santa Maria delle Grazie in Porto Venere (SP) and of San Gerolamo in Quarto (GE). The difficulty of using these two important sites due in part to the geographical position and in part to the difficulty of physically accessing the places where they are kept, has mitigated the interest of critics and the general public.

This combined with the lack of their musealization or functional renovation of the spaces that host them, hoped for during the major restoration campaigns conducted in the eighties of the twentieth century, has seen a slow and progressive sliding towards a new state of abandonment. With the present thesis I have tried first to retrace the biography and artistic production of Nicolò Corso, then focusing on tracing the historical phases of the realization of the two convents and their respective pictorial cycles, analyzing their affinities and differences. As far as possible I have also tried to find from the archives of the Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria , information about the events related to their rediscovery and the restorations carried out until today.

Finally, in this thesis I will focus on the most easily accessible cycle, the former monastery of Santa Maria delle Grazie in Porto Venere, of which I have tried to suggest as far as possible an analysis of the state of conservation not limited only to the pictorial material, but also to the environmental-architectural context in which it is inserted. Finally, the results of preliminary scientific analyses conducted by XRF spectrophotometry will be reported, in order to identify the chemical nature of the pigments and also to emphasize the importance of a multidisciplinary approach whenever you want to intervene in the restoration of a wall painting.