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dc.contributor.advisorMauro, Letterio <1948>
dc.contributor.advisorCortese, Maria Elena <1969>
dc.contributor.authorPersia, Ilaria <1990>
dc.date.accessioned2023-03-23T15:12:13Z
dc.date.available2023-03-23T15:12:13Z
dc.date.issued2023-03-22
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/5265
dc.description.abstractIl nome di Sigieri di Brabante è ai più sconosciuto e, coloro che ne hanno sentito parlare, ne hanno avuto notizia principalmente dalla Commedia di Dante Alighieri. Il poeta, durante il suo viaggio ultraterreno, incontra Sigieri nel quarto cielo del Paradiso, nel quale si trovano i “dodici spiriti lucenti”, cioè coloro che in vita avevano brillato nel particolare ambito che Dio gli aveva assegnato. Sigieri è stato uno dei più illustri maestri alla facoltà delle Arti di Parigi nel XIII secolo; studioso di Aristotele e sostenitore di un “aristotelismo radicale”, spesso non compreso dai suoi contemporanei. L’intento di Sigieri era quello di essere un “filosofo di professione”, cioè uno studioso delle tesi dei filosofi classici, con scopo di riproporne l’insegnamento puro, scevro da rivisitazioni o tentativi di adattamento alle dottrine della fede. Questo modo di fare filosofia era difficile da comprendere per molti suoi contemporanei, oltre ad essere considerato una minaccia per l’integrità della fede. L’aristotelismo di Sigieri è in realtà molto più moderato rispetto a quando si sia voluto far credere ed egli, in quanto fermamente credente in Dio, dichiara di non credere alle tesi dei pagani e di limitarsi a riportarne il contenuto, in quanto filosofo di professione. Questo lavoro non ha lo scopo di assolvere Sigieri e, nonostante fosse una figura controversa, la sua grandezza era ben nota già ai suoi contemporanei; così come la sua “innocenza”, in quanto uomo e magister artium. Il nostro fine è quello di analizzare quanto effettivamente puro fosse l’aristotelismo da lui proposto. È noto che l’Aristotele recepito dai latini fosse “contaminato” dalle interpretazioni dei filosofi arabi, e dunque non ci si aspetta che nei testi di Sigieri si ritrovino le tesi puntuali dello Stagirita. A conferma di ciò, abbiamo analizzato le sue Quaestiones morales, nel tentativo rilevare i punti di contatto e le differenze tra queste e l’Etica Nicomachea.it_IT
dc.description.abstractThe name of Sigier of Brabant is generally unknown; those who have heard of him, have heard of him mainly from Dante Alighieri's Comedy. The poet, during his otherworldly journey, meets Sigier in the fourth sky of Paradise, in which the “twelve illustrious spirits” dwell those who had shone during life in the particular talent that God had assigned them. Sigier had been one of the most illustrious masters at the faculty of Arts in Paris, in the XIII century; a scholar of Aristotle and a supporter of a "radical Aristotelianism", often not understood by his contemporaries. Sigier's intention was to be a "professional philosopher", which means that he wanted to study the doctrines of the philosophers with the purpose of re-proposing their pure teaching, free from any revisiting or attempts to adapt them to the faith. This way of doing philosophy was difficult to understand for many of his contemporaries, and considered as well as threat to the integrity of the doctrines of God’s revelation. Sigieri's Aristotelianism is actually much more moderate than it has been believed. As a firm believer in God, he declares that he does not believe in the theses of the pagans and limits himself to report their content, as a professional philosopher . Our study has not the intention to absolve Sigieri; despite being considered a controversial figure, his greatness was already well known by his contemporaries; as well as his "innocence", as man and as magister artium. Our aim is to analyze how effectively the Aristotelianism that he proposed was pure. It is known that the Aristotle’s opera received by the Latins was "contaminated" by the interpretations of the Arab philosophers, and so we do not expected that the theses of the Stagirite will be found in a pure way into Sigieri's texts. To confirm this, we wanted to analyze his Quaestiones morales, in attemption to detect the points of contact and the differences between these and the Nicomachean Ethics.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/closedAccess
dc.titleL'arte di essere filosofi: l'aristotelismo nelle Quaestiones Morales di Sigieri di Brabante.it_IT
dc.title.alternativeThe art of being philosophers: Aristotelianism in the Quaestiones Morales by Siger of Brabanten_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurM-FIL/06 - STORIA DELLA FILOSOFIA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2021/2022
dc.description.corsolaurea8465 - METODOLOGIE FILOSOFICHE
dc.description.area4 - LETTERE E FILOSOFIA
dc.description.department100016 - DIPARTIMENTO DI ANTICHITÀ, FILOSOFIA E STORIA


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