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dc.contributor.advisorGuasconi, Maria Eleonora <1965>
dc.contributor.authorSpadaro, Melissa <1992>
dc.date.accessioned2023-03-02T15:08:42Z
dc.date.available2023-03-02T15:08:42Z
dc.date.issued2023-02-23
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/5158
dc.description.abstractIl 90% delle città afflitte dall’aria peggiore si trova nel continente asiatico. Di questa grave crisi atmosferica le principali colpevoli sono Cina e India, che negli ultimi decenni hanno conseguito la propria ascesa economica in modo folle e sregolato, senza nutrire la minima preoccupazione nei confronti dell’ambiente. Difatti, recentemente, a causa soprattutto della grave crisi energetica, Cina e India, preoccupate di dover rallentare la propria corsa allo sviluppo, hanno massimizzato l’impiego di combustibili fossili, primo fra tutti il carbone, per garantire la produzione e l’approvvigionamento energetico, poiché attualmente sembra essere la soluzione più rapida ed economica possibile. Tuttavia, gli indici di inquinamento atmosferico schizzano di anno in anno alle stelle, superando di gran lunga le linee guida internazionali, fino a parlare di vera e propria apocalisse dell’aria, aumentando così i numeri di morti premature, malattie respiratorie croniche e provocando ingenti danni all’economia. Il grande paradosso di questa situazione consiste proprio nell’atteggiamento di questi due grandi Paesi asiatici, che da un lato si riconoscono per essere le grandi miniere di carbone al mondo, ma che dall’altro puntano a diventare le più importanti fabbriche delle rinnovabili, in modo da detenerne il primato globale. Così facendo, il flagello dell’aria asiatica diventa una problematica anche per l’intera comunità internazionale, che vive con il fiato sospeso le decisioni di Cina e India, preoccupata sempre più di fallire nel tentativo di guidare tutti i Paesi del mondo verso una transizione ecologica quanto più rapidamente possibile, così da ridurre i danni all’ambiente e alla salute dell’uomo che lo abita.it_IT
dc.description.abstract90% of the cities plagued by the worst air are on the Asian continent. Of this severe atmospheric crisis, the main culprits are China and India, which in recent decades have achieved their economic rise in a crazy and unregulated way, without having concern for the environment. Recently, due to the severe energy crisis, China and India, concerned about having to slow down their own development race, have maximized the use of fossil fuels, like coal, to ensure energy production and supply, as it currently seems to be the fastest and cheapest possible solution. However, air pollution indices skyrocket year after year, far exceeding international guidelines, to the point of talking about a veritable Airpocalypse, increasing the numbers of premature deaths, chronic respiratory diseases, and causing massive damage to the economy. The great paradox of this situation consists precisely in the attitude of these two large Asian countries, which on the one hand recognize themselves for being the world's great coal mines, but on the other hand aim to become the most important factories of renewables, to hold the global supremacy. In doing so, the problem of Asian air also becomes an issue for the entire international community, which is living anxiously the decisions of China and India, increasingly worried that they will fail in their attempt to lead all the countries of the world toward an ecological transition as quickly as possible, in order to reduce the damage to the environment and the health of the people who inhabit it.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleAirpocalypse: L'inquinamento in Cina e Indiait_IT
dc.title.alternativeAirpocalypse: Pollution in China and Indiaen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurSPS/06 - STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2021/2022
dc.description.corsolaurea11162 - RELAZIONI INTERNAZIONALI
dc.description.area2 - SCIENZE POLITICHE
dc.description.department100015 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E INTERNAZIONALI - DiSPI


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