L’ACCERTAMENTO TECNICO PREVENTIVO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO – VECCHIE E NUOVE FUNZIONALITÀ

Abstract

1.1. I codici preunitari di influenza francese La previsione di forme di accertamento tecnico rappresenta indubbiamente una caratteristica comune a molti ordinamenti processuali moderni. E volendo fornire una ricostruzione diacronica dell’evoluzione normativa italiana in materia, non può certo prescindersi dall’analisi delle diverse discipline preunitarie e della loro differenziata influenza sulla legislazione processuale unitaria del 1865. In questa prospettiva, appare imprescindibile fissare da subito alcuni riferimenti essenziali con riguardo alla natura dell’accertamento tecnico processuale e a quella che è oggi la peculiare connotazione del consulente tecnico di ufficio. Come si evince dall’art. 61, co. 1°, del vigente c.p.c., la consulenza tecnica d’ufficio costituisce un mezzo di ausilio per il giudice allorché l’accertamento dei fatti controversi richieda il possesso di competenze tecnico-scientifiche che trascendono il sapere dell’uomo medio e che incontrano, quindi, il c.d. divieto di scienza privata del giudice . Con riserva di meglio approfondire nel prosieguo tali nozioni, ciò che si intende evidenziare è la previsione di un vero e proprio obbligo del giudice di avvalersi dell’assistenza di un esperto ogni qual volta occorra riferirsi a cognizioni specialistiche (i.e. non giuridiche) per l’accertamento dei fatti di causa . Di qui, dunque, la possibilità di definire il consulente tecnico d’ufficio come quel soggetto esperto, terzo e imparziale che fornisce al giudice elementi indispensabili per la corretta ricostruzione del fondamento fattuale delle richieste delle parti e, in definitiva, per la stessa risoluzione della controversia .

1.1. The pre-unification codes of French influence The provision of forms of technical assessment undoubtedly represents a common feature of many modern procedural systems. And wanting to provide a diachronic reconstruction of the Italian legislative evolution on the subject, it certainly cannot be disregarded from the analysis of the various pre-unification disciplines and their differentiated influence on the unitary procedural legislation of 1865. In this perspective, it seems essential to immediately establish some essential references with regard to the nature of the procedural technical assessment and to what is today the peculiar connotation of the technical consultant of the office. As can be seen from the art. 61, co. 1 of the current Code of Civil Procedure, the official technical consultancy constitutes a means of aid for the judge when the verification of the disputed facts requires the possession of technical-scientific skills which transcend the knowledge of the average man and which therefore meet the CD. prohibition of private science of the judge. Subject to further deepening these concepts below, what we intend to highlight is the provision of a real obligation for the judge to avail himself of the assistance of an expert whenever it is necessary to refer to specialized knowledge (i.e. non-juridical) for the ascertainment of the facts of the case. Hence, therefore, the possibility of defining the court-appointed technical consultant as that expert, third-party and impartial subject who provides the judge with indispensable elements for the correct reconstruction of the factual basis of the requests of the parties and, ultimately, for the same resolution of the controversy.