Donne migranti. Un'analisi socio-giuridica di una doppia discriminazione

Abstract

La tesi tratta della specificità delle donne nel processo migratorio. Un mondo al suo interno eterogeneo, che costituisce una specificità nella particolarità di un fenomeno, quello migratorio, che caratterizza le nostre società, il nostro vivere quotidiano, gli aspetti sociologici e giuridici della nostra esistenza. Si è trattato di realtà e diritto, realtà e sociologia, realtà e sentimento nell’analisi dell’esperienza migratoria al femminile, tenendo presente il rischio della doppia discriminazione. Nel primo capitolo, Migrazione femminile: percorsi e aspetti socio-giuridici di una doppia discriminazione, si è affrontata la questione della specificità della migrazione femminile, come questione non solo numerica ma di specificità sociale. Il secondo capitolo, Donne migranti e lavoro, contiene una breve analisi degli aspetti legati alla presenza delle donne immigrate nel contesto lavorativo, troppo spesso relegate nella settorialità lavorativa del “prendersi cura” e del lavoro domestico, con un focus sul lavoro delle donne migranti nella pandemia.Il percorso di questo lavoro prosegue con il terzo capitolo, Maternità e responsabilità genitoriale delle donne migranti. Il rischio della doppia discriminazione. Le esperienze che le famiglie si trovano ad affrontare nella migrazione sono particolari. La sociologia parla esplicitamente di “famiglia transnazionale”, individuando un contenitore sociale in cui le relazioni affettive vengono necessariamente dislocate in tempi e spazi diversi. Questo lavoro ha voluto analizzare ciò che le migrazioni fanno alle donne e ciò che le donne fanno alle migrazioni. Con una parte dedicata all'ascolto della voce di alcune donne, che hanno vissuto l’esperienza della migrazione con tempi e modalità diverse inserita come appendice con il titolo Superare la doppia discriminazione? A colloquio con donne migranti vuole essere un punto di arrivo ma anche il punto di partenza dello scritto.

The thesis deals with the specificity of women in the migration process. An internally heterogeneous world, which constitutes a specificity in the particularity of a phenomenon, the migratory one, which characterizes our societies, our daily life, the sociological and juridical aspects of our existence. It was about reality and law, reality and sociology, reality and sentiment in the analysis of the female migratory experience, bearing in mind the risk of double discrimination. In the first chapter, Female migration: paths and socio-legal aspects of double discrimination, the question of the specificity of female migration was addressed, as a question not only of numbers but of social specificity. The second chapter, Migrant women and work, contains a brief analysis of the aspects related to the presence of immigrant women in the working context, too often relegated to the working sector of "taking care" and domestic work, with a focus on the work of migrant women in the pandemic. The path of this work continues with the third chapter, Maternity and parental responsibility of migrant women. The risk of double discrimination. The experiences that families have to face in migration are particular. Sociology speaks explicitly of the "transnational family", identifying a social container in which emotional relationships are necessarily dislocated in different times and spaces. This work wanted to analyze what migrations do to women and what women do to migrations. With a part dedicated to listening to the voices of some women, who have lived the experience of migration at different times and in different ways, inserted as an appendix with the title Overcoming double discrimination? A conversation with migrant women wants to be a point of arrival but also the starting point of the writing.