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dc.contributor.advisorFanlo Cortes, Isabel <1974>
dc.contributor.authorGermano, Simone <1996>
dc.date.accessioned2022-12-22T15:10:43Z
dc.date.available2022-12-22T15:10:43Z
dc.date.issued2022-12-09
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/4956
dc.description.abstractIl mar Mediterraneo è “terra di opportunità” oppure è l’unica via d’uscita da condizioni sfavorevoli, dalla violazione dei diritti umani? Nel corso del ventesimo secolo i flussi migratori sono stati al centro di un intenso dibattito pubblico . Dopo la Seconda guerra mondiale la presenza di un alto numero di rifugiati ha spinto le Nazioni Unite alla redazione e sottoscrizione di un documento fondamentale di diritto Internazionale, la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Insieme alla tutela dei Diritti Umani di Parigi del 1948 è un caposaldo per la tutela delle persone e costituisce una parte fondamentale di questo lavoro, in particolare del primo capitolo, che mette al centro il mare Mediterraneo e le politiche migratorie italiane. Le vicende dei flussi migratori sono molteplici e complesse, si inseriscono in un contesto politico sempre in mutamento e sono fonte di propaganda elettorale. Negli ultimi anni ed in particolare dal 2015 l’Italia e l’Europa hanno iniziato una campagna di esternalizzazione delle frontiere volta ad evitare la pressione dei flussi migratori sulle coste dei paesi dell’Unione. Se ciò ha dato i suoi frutti in termini di riduzione del numero degli sbarchi nelle coste del Mediterraneo (emblematico, sotto questo profilo, il caso italiano, in cui a fronte dei quasi 120 mila arrivi via mare nel 2017, questi sono calati di oltre l’80% nel giro di un anno, fino a ridursi ulteriormente a circa 6700 nei primi nove mesi del 2019), questo risultato, come ormai noto, è stato ottenuto a un tragico prezzo: quello di migliaia di vite disperse o annegate lungo la rotta del mediterraneo centrale (la più mortifera al mondo) in conseguenza della chiusura dei porti, oppure recluse e sottoposte a violenze e torture nei campi di detenzione libici in virtù di un accordo di cooperazione che il nostro governo ha stipulato con la Libia nel 2017 e che si è rinnovato automaticamente a novembre 2022. Di recente poi i flussi migratori sono stit_IT
dc.description.abstractIl mar Mediterraneo è “terra di opportunità” oppure è l’unica via d’uscita da condizioni sfavorevoli, dalla violazione dei diritti umani? Nel corso del ventesimo secolo i flussi migratori sono stati al centro di un intenso dibattito pubblico . Dopo la Seconda guerra mondiale la presenza di un alto numero di rifugiati ha spinto le Nazioni Unite alla redazione e sottoscrizione di un documento fondamentale di diritto Internazionale, la Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Insieme alla tutela dei Diritti Umani di Parigi del 1948 è un caposaldo per la tutela delle persone e costituisce una parte fondamentale di questo lavoro, in particolare del primo capitolo, che mette al centro il mare Mediterraneo e le politiche migratorie italiane. Le vicende dei flussi migratori sono molteplici e complesse, si inseriscono in un contesto politico sempre in mutamento e sono fonte di propaganda elettorale. Negli ultimi anni ed in particolare dal 2015 l’Italia e l’Europa hanno iniziato una campagna di esternalizzazione delle frontiere volta ad evitare la pressione dei flussi migratori sulle coste dei paesi dell’Unione. Se ciò ha dato i suoi frutti in termini di riduzione del numero degli sbarchi nelle coste del Mediterraneo (emblematico, sotto questo profilo, il caso italiano, in cui a fronte dei quasi 120 mila arrivi via mare nel 2017, questi sono calati di oltre l’80% nel giro di un anno, fino a ridursi ulteriormente a circa 6700 nei primi nove mesi del 2019), questo risultato, come ormai noto, è stato ottenuto a un tragico prezzo: quello di migliaia di vite disperse o annegate lungo la rotta del mediterraneo centrale (la più mortifera al mondo) in conseguenza della chiusura dei porti, oppure recluse e sottoposte a violenze e torture nei campi di detenzione libici in virtù di un accordo di cooperazione che il nostro governo ha stipulato con la Libia nel 2017 e che si è rinnovato automaticamente a novembre 2022. Di recente poi i flussi migratori sono sten_UK
dc.language.isoit
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleLe vicende dei flussi migratori nel Mediterraneo.it_IT
dc.title.alternativethe events of migratory flows in the Mediterraneanen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurIUS/20 - FILOSOFIA DEL DIRITTO
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2021/2022
dc.description.corsolaurea8709 - GIURISTA DELL'IMPRESA E DELL'AMMINISTRAZIONE
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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