Prendersi cura nonostante tutto. Uno studio osservazionale sul lavoro degli infermieri di area chirurgica dopo la pandemia Covid_19.

Abstract

Ogni libro che si rispetti ha un’introduzione che spieghi i pensieri e i perché dell’autore. Già da studente infermiere, ho sempre avuto un debole per il mondo della sala operatoria in ogni sua sfaccettatura a me nota. Ci tengo a precisare, a me nota, perché a partire da marzo 2020 la vita di tutti e la normalità delle cose non sono più state le stesse. Con l’avvento del Covid_19, la sala operatoria ha subito grandi cambiamenti, come mai prima d’ora: dalle chiusure alle operazioni eseguite con tutoni protettivi e caschi gialli, per poi finire in un turbinio di piani di ripartenza, liste d’attesa senza fine e processi mediatici verso la sanità pubblica e privata. In tutto ciò, che ne pensano gli “eroi”? Gli eroi, eravamo noi, quelli del Covid, quelli che hanno lasciato sale operatorie e reparti per andare nelle unità di crisi e nelle rianimazioni Covid. Non ci sono stati riposi, feste, non un aiuto con cui parlare o confrontarsi, ma le persone necessitano di esser operate, se non per ragioni di vita o di morte, sicuramente per una migliore qualità della vita. Questo lavoro vuole proprio indagare questo: come vivono la ripartenza gli infermieri di area chirurgica? Cosa ne pensano? Come si sentono? Uno dei rischi più grandi che avremmo potuto incontrare nello svolgimento di questo studio, sarebbe stato quello di sottovalutare o tralasciare alcuni aspetti del vissuto dei colleghi. È proprio per questo motivo che abbiamo scelto di utilizzare un disegno di studio a metodi misti: in quanto prossimi laureati magistrali, sarebbe stato un ottimo esercizio di applicazione delle nozioni apprese durante questi due anni universitari, in più, grazie a questo metodo avremmo sicuramente avuto una visione più ampia della questione, non omettendo nessuno dei preziosi pensieri di quegli infermieri, che dopo uno stravolgimento mondiale, sono tornati ad assistere il malato nei momenti peri operatori, da prima della sala operatoria fino al ritorno a casa.

Introduction. The COVID-19 pandemic waves impacted public health and healthcare services offered to citizens. The restart plan, aimed at recovering what has been left unfinished, increases nursing workloads, thus representing a new source of stress for nurses. Aim. To explore the perception of nurses involved in the surgical restart plan and assess its impact on their organizational health. Methods. Mixed-method study has been conducted on a sample of nurses in the operating room and surgical departments divided into two phases. In the quantitative phase, data on the organizational health and socio-demographic and occupational characteristics of nurses were collected. In the qualitative phase, the experiences of the nurses enrolled in the study were collected through semistructured interviews. Results. 68 nurses were enrolled, reporting high workloads and a greater level of emotional exhaustion during the restart of surgical activity. Operating room nurses perceive higher workloads than surgical ward nurses. 7 themes were identified that underline an increase in stress, which corresponds to a willingness to participate and sacrifice to respond to neglected needs due to the pandemic. Conclusions. The results of the study highlight how nurses are ready to respond to the patients’ needs, as happened to COVID19 patients. While aware of exposing themselves to greater sources of stress and burnout, they recognize the need, the benefit, and the importance of guaranteeing healthcare services and benefits to the patients. Key words. Occupational health, Quality of Health Care, Safety, Burnout, Covid_19.