Carbon Farming come tecnica per migliorare le prestazioni ambientali nel settore agroalimentare: coltivazione del mais in Italia

Abstract

Gli effetti del cambiamento climatico sono riconosciuti a livello globale e sono una conseguenza delle emissioni di gas serra derivanti dalle attività antropiche tra cui vi è il settore agroalimentare. È perciò fondamentale minimizzare tali impatti attraverso tecniche ambientali più efficienti valutando il potenziale di sequestro di carbonio delle colture. Il Carbon Farming rappresenta una modalità di gestione delle pratiche agricole volto ad incrementare il contributo del settore alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Tali pratiche interessano la gestione del terreno e di tutti i serbatoi di carbonio nel suolo e nella vegetazione, una contabilizzazione dei flussi di anidride carbonica, metano e protossido di azoto, il calcolo della riduzione delle emissioni, il sequestro di carbonio e il suo stoccaggio permanente nel suolo e nella biomassa, e le emissioni evitate. L'agricoltura è oggetto di crescente interesse per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'UE anche adattandosi agli impatti dei cambiamenti climatici. Lo scopo della tesi è quello di valutare diverse tecniche di carbon farming il cui impatto ambientale è quantificato con metodologia Life Cycle Assessment. Verranno sviluppate alcune metodologie per tenere conto del potenziale di sequestro del carbonio, che saranno impiegate per calcolare la Carbon Footprint netta. La coltura scelta è il mais dolce. Dati relativi alla fase di coltivazione e alla preparazione dei prodotti finiti sono stati raccolti direttamente da Conserve Italia soc. coop. agr., una delle più grandi aziende europee del settore agroalimentare. I risultati ottenuti mostrano come alcune tecniche di carbon farming siano promettenti, mentre altre causano maggiori emissioni di Gas serra (GHG) lungo il ciclo di vita rispetto allo scenario BAU. Il carbon farming presenta un alto potenziale ma il suo contributo alla mitigazione delle emissioni di GHG necessita ancora di ulteriori approfondimenti e regolamentazioni.

Climate is changing and the effects are recognized globally, it is a consequence of growing human activities and the Agri-food sector is for sure relevant. Identification of tools to minimize the related environmental costs through more efficient environmental techniques is crucial as well as accounting for carbon sequestration potential of crops. Carbon farming is usually referred to as a way to manage farm practices aiming to deliver climate mitigation in agriculture. This involves the management of land and all pools of carbon in soils, materials, and vegetation, plus fluxes of carbon dioxide, methane, and nitrous oxide. It includes emissions reductions, carbon sequestration, and its permanent storage in soils and biomass and avoided emissions. Carbon farming has been subject to growing interest in recent years because agriculture is a sector of fundamental importance and also contributes to meeting EU climate goals because agriculture itself needs to adapt to climate impacts. The purpose of the thesis is to evaluate different carbon farming techniques, in which environmental impact is quantified through Life Cycle Assessment methodologies. Also, different methodologies to account for carbon sequestration potential will be developed and used to calculate the “net Carbon footprint". The selected crop is sweetcorn. Data about the cultivation phase and the preparation of finished products for the market were directly collected from Conserve Italia soc. coop. agr., one of the biggest European companies in the agri-food sector. Results show that some carbon farming techniques are promising, whilst others cause higher greenhouse gas emissions (GHG) along the crop's lifecycle compared to the Business-As-Usual scenario. So, carbon farming has a high potential, but its contribution to GHG mitigation should be still investigated and regulated.