Utilizzo ingiustificato di farmaci antiasmatici e decongestionanti nasali tra atleti non professionisti

Abstract

Questa tesi tratta sull’uso improprio di farmaci antiasmatici e decongestionanti, in particolare agonisti adrenergici β2 e α1, in atleti appartenenti a categorie amatoriali in sport di endurance come podismo e ciclismo. La partecipazione ad eventi sportivi amatoriali, che coinvolge sia categorie giovanili che master over 35 è fenomeno in crescita in Italia, nonostante l’indice di sedentarietà infantile Italiano sia tra i più alti in Europa. Le statistiche effettuate dalla WADA (World Anti-Doping Agency) evidenziano che il 3.5% degli sportivi amatoriali Italiani fa uso di farmaci inseriti nelle liste delle sostanze proibite; una percentuale probabilmente sottostimata a causa della minor frequenza dei controlli, rispetto a quanto avviene tra i professionisti. Queste statistiche ci indicano che gli sport maggiormente interessati dall’uso di agonisti adrenergici sono quelle in cui l’impegno energetico è prevalentemente aerobico, come ciclismo, atletica, nuoto e calcio. Forme lievi di asma e rinite colpiscono frequentemente gli sportivi ed in particolare gli atleti d’elite, ponendo ostacoli importanti al raggiungimento di risultati sportivi. Per questo motivo la Wada contempla alcune eccezioni al suoi divieti, per cui alcuni farmaci antiasmatici β2-agonisti possono essere assunti se al di sotto di precise dosi; analo gamente ammette sempre i decongestionanti nasali α1 adrenergici pur mantenendo su di essi un programma di monitoraggio. Questa parziale permissività è sfruttata da molti sportivi amatori perfettamente sani o affetti da forme molto lievi di broncocostrizione o congestione nasale che assumono broncodilatanti o decongestionanti prima della competizione per ottenere un aleatorio vantaggio rispetto ai concorrenti. Stimolare i recettori β1 e α1 adrenergici in condizioni di stress, può avere effetti avversi sul sistema cardiovascolare tra cui tachicardia, aritmia ed ipertensione, oltre a nausea, sudorazione eccessiva, irrequietezza e tremori. L’inopportunità di tal

This research investigates the improper use of antiasthmatic and decongestant drugs, as β2 and α1 adrenergic drugs, in athletes belonging to amateur categories of endurance cycling and running. The attendance to amateur sport events, which involves the youth categories and over 35 masters, is a growing phenomenon in Italy, despite a sedentary lifestyle index among children ranking among first in Europe. Statistics from WADA (World Anti-Doping Agency) state that 3.5% of Italian non professional use prohibited doping drugs with an under-estimation due of the less frequent controls compared with pro athletes. These statistics show that adrenergic agonists are frequently abused in those sports where energy demand is mostly aerobic as occurs in cycling, running, swimming and football. Mild asthma and rhinitis often affect elite athletes hampering significantly performances and results. Accordingly, Wada admits some exceptions to its otherwise strict policy. Some anti-asthmatic β2-agonist can be assumed at low doses and nose decongestant α1 adrenergic agonists are free, although inserted into a monitoring program. Many healthy of mildly asthmatic non-professional athletes take advantage from WADA permission to take bronchodilators and decongestant drugs especially at the beginning of competitions to gain a little help against their competitors. Importantly, the stimulation of β1 and α1 adrenergic receptors in stressful conditions may exacerbate their side effects on cardiovascular system provoking tachycardia, arrhythmia ed hypertension, beyond nausea, excessive sweating, restlessness and tremor. The dumbness of such pharmacological helps becomes more evident if we consider the irrelevance of its goals: little improvements of poor ranking, alimentary baskets or just a supremacy within its team of sportmates.