Le azioni positive come strumento per superare la discriminazione di genere nel lavoro

Abstract

La tesi si propone di analizzare il fenomeno delle azioni positive, strumenti finalizzati al raggiungimento della parità di trattamento tra donne e uomini nel lavoro. La trattazione si concentra sul percorso verso l’affermazione del principio di parità di genere nell’ordinamento italiano e comunitario, per poi focalizzarsi sulla realizzazione dell’uguaglianza sostanziale. Dall’affermazione dei principi costituzionali in materia di tutela del genere femminile, si passa alla legge n. 903 del 1977, per poi sottolineare l’importanza dell’apporto della legislazione comunitaria e della Corte di Giustizia. Approdati alla definizione dello strumento delle azioni positive, si esaminano le loro diverse finalità e le tipologie, ripercorrendo la giurisprudenza comunitaria in materia di legittimità del ricorso a tali misure. Ci si sofferma, in seguito, sulla tecnica del gender mainstreaming. Si analizzano sistematicamente tutte le declinazioni normative che le azioni positive hanno assunto nella legislazione nazionale: il modello, la legge n. 125 del 1991, il Codice delle Pari Opportunità, le azioni positive per la conciliazione, le azioni positive nelle società quotate e a controllo pubblico, e il piano di rimozione delle discriminazioni accertate. Lo scopo è quello di offrire una razionalizzazione della materia, per fare emergere le sue criticità e i suoi punti di forza. Si individua il nuovo volto che caratterizza gli strumenti positivi nella recente attualità, sia a livello europeo che a livello nazionale: si fa un breve accenno alle azioni positive nella p.a., per poi analizzare la Strategia per la parità di genere 2020 – 2025 della Commissione Europea e proporre la posizione assunta dalla Corte dei Conti Europea; si esamina come le azioni positive sono state utilizzate durante l’emergenza epidemiologica, e ci si concentra sulla legge n. 162 del 2021. Ci si sofferma su qualche riflessione e proposta su auspicabili sviluppi in senso positivo in tema di lavoro femminile.

The thesis aims to analyse the phenomenon of positive actions, tools aimed at achieving equal treatment between women and men at work.The discussion focuses on the path towards the affirmation of the principle of gender equality in the Italian and EU legal system, and then focuses on the achievement of substantial equality. From the affirmation of the constitutional principles regarding the protection of the female gender, we move on to law no. 903 of 1977 and then emphasizes the importance of the contribution of EU legislation and the Court of Justice. Having arrived at the definition of the instrument of positive actions, their different purposes and types are examined, retracing the Community jurisprudence on the legitimacy of the use of such measures. We will then focus on another tool used for the pursuit of gender equality: the technique of gender mainstreaming. All the normative declinations that positive actions have assumed in the national legislation are systematically analysed: the model, the law n. 125 of 1991, the Code of Equal Opportunities, positive actions for conciliation, positive actions in listed and publicly controlled companies, and the plan to remove ascertained discrimination. The aim is to offer a rationalization of the material, to bring out its criticalities and its strengths. The new face that characterizes positive tools in the most recent news, both at European and national level, is identified: a brief mention is made of positive actions in the public administration, to then analyse the Strategy for gender equality 2020 - 2025 of the European Commission and propose the position taken by the European Court of Auditors; it examines how positive actions were used during the epidemiological emergency, finally focuses on the recent law no. 162 of 2021. We focus on some reflections and proposals on some desirable positive developments in employment policies in terms of women's work.