La composizione delle controversie fiscali internazionali: la "Mutual Agreement Procedure"

Abstract

Il fenomeno della doppia imposizione internazionale rappresenta conseguenza spesso inevitabile della globalizzazione. A differenza dei fenomeni interni di doppia imposizione, quelli di doppia imposizione internazionale risultano significativamente più complicati da eradicare. Questo proprio in ragione della loro natura internazionale, che, impedendo la loro composizione all’interno di un singolo Stato, rende inefficaci strumenti tradizionalmente molto utili, su tutti il ricorso alla giustizia tributaria. L’evidente necessità di strumenti diversi per risolvere le questioni relative alla doppia imposizione internazionale è stata soddisfatta, specie a seguito del secondo dopo guerra, con l’utilizzo di procedure amichevoli di risoluzione delle controversie o Mutual Agreement Procedures (MAP). Previste oggi sia all’interno dei Modelli di convenzione bilaterale OCSE, sia all’interno della normativa europea (regolamento 90/436/CE e Direttiva 2017/1852/UE), le MAP constano di due distinte fasi: la prima, c.d. “interna”, all’interno della quale l’Amministrazione che ha ricevuto l’istanza da parte del contribuente compie una valutazione circa la sussistenza del fenomeno di doppia imposizione lamentato; la seconda, c.d. “bilaterale”, all’interno della quale le Amministrazioni coinvolte dialogano al fine del raggiungimento di un mutuo accordo circa l’eliminazione della doppia imposizione. Procedure tanto utili quanto imperfette, le MAP rappresentano tutt’oggi il principale mezzo per il superamento di fenomeni di doppia imposizione internazionale. Non casualmente, dunque, il potenziamento di queste procedure rappresenta da tempo obbiettivo di grande rilievo tanto per l’OCSE, quanto per l’Unione Europea, perseguito in tempi recenti con l’introduzione di una terza fase all’interno della procedura, di carattere eventuale ed arbitrale, finalizzata alla composizione delle questioni irrisolte nelle fasi precedenti che ostano al raggiungimento del mutuo accordo.

The phenomenon of international double taxation is often an inevitable consequence of globalization. Unlike the internal phenomena of double taxation, those of international double taxation are significantly more complicated to eradicate. This is precisely because of their international nature, which, by preventing their composition within a single state, renders traditionally very useful tools ineffective, above all recourse to tax justice. The obvious need for different tools to resolve issues relating to international double taxation was met, especially following the second post-war period, with the use of Mutual Agreement Procedures (MAP). Provided today both within the OECD bilateral convention models, and within the European legislation (regulation 90/436 / EC and Directive 2017/1852 / EU), the MAPs consist of two distinct phases: the first, so-called "internal phase", within which the Administration that received the request from the taxpayer makes an assessment of the existence of the alleged double taxation phenomenon; the second, so-called "bilateral phase", within which the Administrations involved dialogue in order to reach a mutual agreement on the elimination of double taxation. Procedures as useful as they are imperfect, MAPs still represent the main means of overcoming international double taxation phenomena. It is not by chance, therefore, that the strengthening of these procedures has for some time been an objective of great importance both for the OECD and for the European Union, pursued in recent times with the introduction of a third phase within the procedure, of a eventual and arbitration nature, aimed at settling the unresolved issues in the previous phases that hinder the achievement of mutual agreement.