Intolleranze alimentari ( IgG mediate ) nei pazienti con Orticaria Cronica

Abstract

Background: Attualmente non è chiaro quale sia il ruolo delle intolleranze alimentari nell’eziopatogenesi della orticaria cronica spontanea(CSU). Obiettivi: abbiamo ricercato la prevalenza delle IgG specifiche per gli alimenti nei casi con CSU, studiato la relazione tra le IgG, la CSU e la malattia infiammatoria intestinale (IBS) e valutato le concentrazione delle IgG, l’evoluzione della CSU e dell’IBS dopo 2 mesi di dieta priva delle sostanze positive per l’intolleranza. Materiali e metodi: abbiamo raccolto i dati di 23 pazienti con CSU in terapia con antistaminici di classe 2 e abbiamo confrontato i casi con 23 controlli di stesso sesso ed età. Abbiamo valutato clinicamente i casi con i questionari UAS 7, DLQI, Score di Francis e Grado di Francis al tempo 0 (t0) e dopo 2 mesi (t1) di dieta specifica. Nei casi e nei controlli sono stati eseguiti 2 prelievi ematici al t0 e al t1 per lo studio delle IgG, valutate con Immunoblot. Risultati: sono stati arruolati 23 pazienti con CSU e confrontati con 23 controlli. Al T0, 13/23 (56 %) casi presentavano IgG di classe 3 e un maggior rischio di sviluppare IBS lieve rispetto ai pazienti affetti da CSU senza intolleranza alimentare (41.67% vs 38.89%, p=0.04). I casi hanno mostrato più frequentemente IgG di classe 3 per albume d’uovo rispetto i controlli (43.48% vs 8.69%, p=0.158). 21/23 (91.30%) pazienti avevano IgG di classe 2 pricipalmente per il couscous (26.09% vs 0%, p=0.022) e per la farina di grano duro (21.74% vs 0%, p=0.049) rispetto i controlli. Dopo una dieta restrittiva, i casi hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa sia dell’UAS7(U-value= 26.5, p<0.05, Z score = 2.59808, p<0.05) che del DLQI (U value=33, p<0.05, Z score=2.2228, p <0.05) e una riduzione significativa delle IgG di classe 3 per il latte di mucca(U=0, p<0.05; Z score= 2.507). Conclusioni: La dieta specifica potrebbe essere utile per migliorare la sintomatologia della CSU ma non della funzione intestinale in questi pazienti.

Background: It is currently unclear what the role of food intolerances is in the etiopathogenesis of chronic spontaneous urticaria (CSU). Objectives: We investigated the prevalence of food-specific IgG in cases with CSU, studied the relationship between IgG, CSU and inflammatory bowel disease (IBS) and evaluated IgG concentrations, the evolution of CSU and IBS after 2 months of a diet devoid of positive substances for intolerance. Materials and Methods: We collected data from 23 CSU patients on class 2 antihistamine therapy and compared cases with 23 controls of the same sex and age. We clinically evaluated the cases with UAS 7, DLQI, Francis Score and Francis Grade questionnaires at time 0 (t0) and after 2 months (t1) of specific diet. In the cases and in the controls, 2 blood samples were taken at t0 and t1 for the study of IgG, evaluated with Immunoblot. Results: 23 patients with CSU were enrolled and compared with 23 controls. At T0, 13/23 (56%) cases had class 3 IgG and a greater risk of developing mild IBS than CSU patients without food intolerance (41.67% vs 38.89%, p = 0.04). Cases showed class 3 IgG for egg white more frequently than controls (43.48% vs 8.69%, p = 0.158). 21/23 (91.30%) patients had class 2 IgG mainly for couscous (26.09% vs 0%, p = 0.022) and durum wheat flour (21.74% vs 0%, p = 0.049) compared to controls. After a restrictive diet, cases showed a statistically significant reduction in both UAS7 (U-value = 26.5, p <0.05, Z score = 2.59808, p <0.05) and DLQI (U value = 33, p <0.05, Z score = 2.2228, p <0.05) and a significant reduction in class 3 IgG for cow's milk (U = 0, p <0.05; Z score = 2.507). Conclusions: The specific diet could be useful for improving CSU symptoms but not intestinal function in these patients.