Crioanalgesia per il controllo del dolore post-operatorio dopo correzione del pectus excavatum. Studio clinico controllato randomizzato COPPER.

Abstract

Premessa Nonostante la natura minimamente invasiva nel trattamento del Pectus Excavatum (PE) i pazienti riferiscono spesso un forte dolore postoperatorio. L'analgesia standard (AS) si basa sull'analgesia epidurale e sugli oppioidi per via ev. Recentemente la crioanalgesia (CR) è stata proposta come nuova tecnica analgesica Scopo dello studio Determinare se la CR nella riparazione del PE sia migliore dell’AS in termini di sollievo dal dolore e ritorno alla vita normale a 2 settimane dall'intervento Metodi Si tratta di uno studio prospettico, monocentrico, randomizzato e controllato. 88 pazienti arruolati ricevono CR o SA. La CR viene eseguita con una criosonda a CO2 che è applicata a -70°C per 2 min sui nervi intercostali. L'obiettivo primario è la PedsQL23items self-report 14 giorni dopo chirurgia. Gli obiettivi secondari sono tempo operatorio, fabbisogno di oppioidi e giorni di degenza. Le scale NRS, Cali9 e Yapfaq sono misurate 1 volta al mese per 6 mesi Risultati Ad oggi sono stati arruolati e randomizzati i primi 14 pazienti che hanno ricevuto CR (n=9) o AS (n=5) e hanno fatto 1 mese di follow-up. Non ci sono state complicanze per CR o AS. Il tempo di chirurgia è di 30 minuti maggiore nel gruppo CR (p=0,002) ma il tempo di sala operatoria è simile (180 minuti). Nei pazienti del gruppo CR la degenza ospedaliera è minore di 2 giorni (p=0,01) e la dose di morfina è ridotta di 12 mg nel giorno 1 postoperatorio (p=0,02). Il dolore postoperatorio risulta equivalente. Per il piccolo campione e per la mancata corrispondenza tra i gruppi, non sono state trovate differenze statisticamente significative nelle scale PedsQL, Cali9, Yapfaq a 2 settimane e 1 mese dall'intervento Conclusioni I dati preliminari dimostrano che la CR riduce la degenza e il fabbisogno di oppioidi al giorno 1 postoperatorio rispetto all’AS, offrendo un controllo del dolore equivalente. Ad oggi, non è possibile determinare se la CR migliori la qualità di vita del paziente rispetto all’AS

Background Despite minimal invasive repair of Pectus Excavatum, patients frequently report severe postoperative pain. Standard analgesia (SA) is based on epidural analgesia and intravenous opioids. Recently cryoanalgesia (CR) has been proposed as an alternative analgesic technique

Aim of study To determine if CR during pectus excavatum repair improves SA in term of pain relief and return to normal life at 2 weeks after surgery

Methods This is a prospective, single-center, randomized, controlled trial. 88 patients are enrolled and receive intraoperative CR or SA. CR consists of a treatment performed through a cryoprobe using CO2 which is applied at -70°C for 2min on the intercostal nerves. Primary outcome is PedsQL23 items self-report 2weeks after surgery. Secondary outcomes are operative time, opioid requirement, length of stay. NRS, Cali9, Yapfaq scales are measured to determine pain intensity and limitations due to pain once a month for six monthsfor 6 months

Results The study is ongoing, with the first 14 patients enrolled and randomized to receive either CR (n=9) or SA(n=5) and evaluated with a follow-up of 1 month. There were no complications in the 2 groups. Time of surgery was 30 min longer in CR group (p=0.002), mean total operating room time was similar (180min). Mean length of hospital stay decreased by 2 days in the CR group (p=0.01). CR patients decreased their morphine dose by 12mg on the first postoperative day (p=0.02). There were no differences in postoperative pain. Because of the small sample and not exact match between the groups, no statistically significant differences were found on PedsQL, Cali9, Yapfaq scales 2 weeks and 1 month after surgery

Conclusion Preliminary data demonstrate that CR decreases length of stay and opioid requirement on day 1 after surgery versus SA, while offering equivalent pain control. With current data, it is not possible to determine if CR improves patient quality of life compared with SA