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dc.contributor.advisorGiberti, Massimiliano <1973>
dc.contributor.authorGhio, Davide <1992>
dc.date.accessioned2022-01-06T15:06:06Z
dc.date.available2022-01-06T15:06:06Z
dc.date.issued2021-12-20
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/4105
dc.description.abstractIn Italia dal 1982 è presente un caso specifico di riutilizzo del patrimonio edilizio: il recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata, soprattutto quella di stampo mafioso. 14 anni dopo, la legge 109/96, discussa in Parlamento in seguito alla raccolta di un milione di firme della società civile, ha provveduto a precisare quale dovesse essere la destinazione dei beni: riutilizzati per finalità istituzionali o a fini sociali. L’Italia per ragioni storiche e sociali è all’avanguardia mondiale in ambito giuridico per il sequestro e la confisca dei beni alla criminalità organizzata, ed è un caso studio in ambito sociale per quanto riguarda il gran numero di esperienze che si sono prodotte. Nonostante che siano più di 5000 gli immobili riutilizzati a finalità sociali, poco è stato indagato dell'aspetto architettonico: come sono utilizzati e vissuti questi spazi? Come potrebbero essere trasformati, di quali esigenze specifiche deve tener conto il progettista che debba lavorare su uno spazio confiscato alle mafie? Un tentativo di panoramica del contesto italiano, attraverso in particolare l'analisi di 10 casi studio molto diversi tra loroit_IT
dc.description.abstractIn Italy since 1982 there is a special case of reuse of the building heritage: the recovery of confiscated assets from organized crime, espacially mafias. 14 years later, Italian Parliament followed the collection of one million signatures by civil society and approved the 109 law, that indicated assets destination: reuse for institutional or social purposes. For historical and social reasons Italy is the forefront in the world for the freezing and confiscation of organized crime assets for legal part, and is a case study for social part thanks to the large number of experiences. Despite more than 5000 reused buildings in Italy for social purposes, the architectural part hasn't been investigated: how they use and live these spaces? How could they transform them? What the designer who has to work on them need to know? An attempt at an overview of the Italian context, in particular analysing 10 very different case studiesen_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.titleIl riutilizzo sociale degli immobili confiscati alla criminalità organizzata in Italia. Un'indagine architettonica spaziale, funzionale e gestionale. Linee guida per il progettista.it_IT
dc.title.alternativeSocial reuse of confiscated assets in Italy. A spatial, functional and managerial architectural investigation. Guidelines for designers.en_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurICAR/14 - COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2020/2021
dc.description.corsolaurea8695 - ARCHITETTURA
dc.description.area10 - ARCHITETTURA
dc.description.department100027 - DIPARTIMENTO ARCHITETTURA E DESIGN


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