Ideare, stendere, verseggiare e interpretare: la Mirra di Adelaide Ristori e il “quarto respiro” del teatro tragico alfieriano

Abstract

«Ideare, stendere, e verseggiare» sono i celeberrimi «tre respiri» della drammaturgia alfieriana. L’analisi del significato di questi tre infiniti verbali e lo studio del concreto passaggio da un respiro all’altro compiuto da Vittorio Alfieri per la stesura delle sue tragedie saranno un punto di partenza imprescindibile nel tentativo di interpretare il capolavoro della Mirra. Tuttavia, in sede preliminare, mi preme riflettere sul significato della parola «respiro» e sul suo utilizzo da parte del poeta. Il respiro rappresenta il gesto vitale per eccellenza, l’essenza di una vita e, di conseguenza, l’esistenza stessa. Esso non include entro il proprio significato unicamente la genesi di un essere vivente, ma identifica anche l’azione che permette a questo di rimanere in vita. Non è un caso che, nelle pagine della Vita dedicate alla presentazione del proprio metodo compositivo, l’Alfieri spieghi che, grazie ai tre respiri, egli ha «sempre dato l’essere alle mie tragedie»: questi hanno generato le opere teatrali e le hanno mantenute in vita. Idea, Stesura e Versificazione non si limitano a scansionare la nascita dei testi, ma ne simboleggiano ancora oggi i “polmoni” attraverso cui i medesimi “respirano” e comunicano al lettore moderno il loro «essere». Sul piano della concretezza poetica, si vedrà come l’Idea, la Stesura e la Versificazione della Mirra, per quanto concepite per lavorare sinergicamente tra loro, rappresentino tre opere ben distinte e capaci di apportare il loro singolare contributo e la loro specifica chiave interpretativa alla storia della mitica principessa di Cipro.

«Ideare, stendere, e verseggiare» are the famous «tre respiri» of Alfieri’s dramaturgy. The analysis of the meaning of these three infinitives and the study of the concrete passage from one breath to another made by Vittorio Alfieri for the drafting of his tragedies will be an essential starting point in the attempt to interpret the masterpiece of «Myrrh». However, at the preliminary stage, I would like to reflect on the meaning of the word «respiro» and on its use by the poet. The breath represents the vital gesture par excellence, the essence of a life and, consequently, the existence itself. It does not only include within its meaning the genesis of a living being, but also identifies the action that allows him to stay alive. It is no coincidence that, in the pages of the «Vita» dedicated to the presentation of his compositional method, Alfieri explains that, thanks to the three breaths, he has «sempre dato l’essere alle mie tragedie»: these breaths generated the plays and kept them alive. Idea, Stesura and Versificazione are not limited to scanning the birth of the texts, but still symbolise the "lungs" through which the same "breathe" and communicate to the modern reader their «essere». On the level of poetic concreteness, we will see how the «Idea», the «Stesura» and the «Versificazione» of «Myrrh», as conceived to work synergistically between them, represent three very distinct works capable of making their unique contribution and their specific interpretative key to the history of the mythical Princess of Cyprus.