L'adattamento di due materiali restaurativi adesivi alla dentina radicolare e a tre tecniche di otturazione endodontica

Abstract

Il successo della terapia endodontica è dovuto principalmente al corretto sigillo apicale, ma non può essere considerato completo senza l'esecuzione di una precisa ricostruzione post-endodontica. In passato, i sistemi ricostruttivi erano basati su materiali rigidi che potevano causare la frattura dei denti. Nell’ottica del biomimetismo, si sono iniziati ad utilizzare materiali compositi con comportamento elastico simile a quello dentinale. La tesi si è prefissa l’obiettivo di valutare l'adattamento del materiale resinoso sia all'interfaccia con le pareti canalari che tra i restauri e ha voluto inoltre analizzare la qualità del sigillo canalare in relazione alla presenza di vuoti lasciati dal sigillante all'interno dello spazio endodontico, valutando la distribuzione delle bolle lungo il canale. A partire da 100 elementi monoradicolati, 70 denti sono stati selezionati e suddivisi casualmente in 8 gruppi in base alle tecniche di otturazione: Thermafil, Single Cone e Condensazione verticale e in base ai materiali da restauro: GCFiberPost e EverXflow. Al termine del trattamento restaurativo, i denti sono stati esaminati presso l'Università di Siena. I risultati hanno mostrato che la tecnica di otturazione scelta non influenza in modo statisticamente significativo l'adattamento del materiale al canale radicolare e al restauro. Nella fase di ricostruzione post-endodontica, il composito rinforzato, ha dimostrato un successo terapeutico statisticamente significativo, rispetto alla ricostruzione con perno in fibra e cemento resinoso. Infatti, i dati raccolti evidenziano un divario nella frequenza di vuoti e bolle, probabilmente dovuto alla semplicità del protocollo di utilizzo del composito rinforzato e alle sue eccellenti proprietà fisicochimiche e inoltre al fatto che EverXflow, abbia una sola interfaccia con le pareti canalari, a differenza della tecnica tradizionale in cui l'adattamento del materiale avviene sia a contatto con il perno che con le pareti dentinali

The successful endodontic therapy is primarily due to the correctness of the apical seal, but it cannot be considered complete without the performance of precise post-endodontic reconstruction. In the past, reconstructive systems were based on rigid materials that could cause the teeth to fracture. Looking for biomimicry, composite materials with dentin-like elastic behavior have begun to be used. The aim of this thesis was to evaluate the adaptation of the resin material both at the interface with the canal walls and between the restorations, it also wanted to analyze the quality of the canal seal in relation to the presence of the voids left by the sealant within the endodontic space, evaluating the distribution of bubbles along the canal. Starting from 100 single-rooted teeth, 70 elements were selected and randomly divided into 8 groups according to the filling technique: Thermafil, Single Cone and Warm Vertical Condensation and according to the restorative material: GC Fiber Post or EverX flow. At the end of the restorative treatment, the teeth were examined at the University of Siena. The results showed that the chosen filling technique did not affect the adaptation of the material to the root canal and also to the restoration in a statistically significant way. In the post-endodontic reconstruction phase, the reinforced composite proved statistically a significant therapeutic success if compared to the traditional reconstruction with fiber post and resin cement. In fact, the data collected show a gap in the frequency of voids and bubbles, probably due to the simplicity of the protocol of use of the reinforced composite and its excellent physicochemical properties, finally to the fact that EverXflow has only one interface with the dentinal walls, unlike the reconstruction with the traditional technique in which the adaptation of the material occurs both in contact with the post and with the dentinal walls.