Dissenso democratico e disobbedienza civile

Abstract

Questo lavoro ha lo scopo di ripensare la teoria della disobbedienza civile presentata da Rawls in "Una teoria della giustizia", alla luce di un differente contesto politico e sociale. Per far questo verrà in primo luogo analizzato il dissenso, inteso come la matrice interiore da cui origina la spinta ad opporsi ad una realtà data. Verranno poi specificati i termini all’interno dei quali si muoverà l’analisi dell’istituto in questione, verrà quindi esposta una particolare concezione di cittadino e di società. Dopo aver fornito una definizione in senso lato di disobbedienza civile, verranno analizzati i singoli elementi che ne definiscono l’istituto: le cause di giustificazione, il concetto di non violenza, l’infrazione giuridica e il ruolo da essa rivestito all’interno di un’organizzazione di governo democratica. Infine verrà esposta un’introduzione al costruttivismo di origine kantiana, elemento che più di tutti, consente di considerare la teoria politica rawlsiana estremamente funzionale a una realtà storica in crisi.

This work aims to rethink the theory of civil disobedience presented by Rawls in "A Theory of Justice", in the light of a different political and social context. To do this, dissent will be analyzed first, understood as the inner matrix from which the drive to oppose a given reality originates. The terms which the analysis of the institution in question will move will then be specified, a particular concept of citizen and society will then be exposed. After providing a broad definition of civil disobedience, the individual elements that define the institution will be analyzed: the causes of justification, the concept of non-violence, legal infringement and the role it plays within a democratic government organization. Finally, an introduction to constructivism of Kantian origin will be presented, an element that more than any other allows us to consider Rawlsian political theory extremely functional to a historical reality in crisis.