Spartaco negli anni Cinquanta dell'Ottocento: un tema letterario

Abstract

Nell’Ottocento la figura di Spartaco ha trovato ampio spazio nella letteratura, specialmente nelle rappresentazioni teatrali. Le circostanze socio-culturali e politiche del periodo risorgimentale consentirono quindi la riscoperta del mito di Spartaco, consacrandolo come perfetto protagonista per simbolizzare i valori e gli ideali dell'epoca. Nel 1857 si registrano in particolare tre opere dedicate al più grande ribelle dell’età romana: la prima, "Spartaco", è una tragedia di Giulio Carcano, costruita secondo le fonti storiche ed intorno ad una vicenda amorosa; la seconda, lo "Spartachino", è una recensione di Cletto Arrighi che propone una parodia dei limiti del lavoro di Carcano; ed infine lo "Spartaco" di Nievo, rimasto inedito sino al 1919, in cui è rappresentato il mito del ribelle contro Roma, con evidenti richiami attualizzanti al processo risorgimentale.

In the 19th century the figure of Spartacus was primarily debated in literature, especially in theatrical pieces. The socio-cultural and political circumstances of the Risorgimento's age made the myth of Spartacus the cornerstone of various debates, consecrating him as the perfect protagonist symbolizing the values ​​and ideals of the time. In 1857, three works dedicated to the greatest rebel of the Roman age were recorded: the first, "Spartaco", is a tragedy by Giulio Carcano, written according to historical sources and around a love affair; the second, the "Spartachino", is a review by Cletto Arrighi who proposed a parody of the limits of Carcano's work; and finally Nievo's "Spartaco", which remained unpublished until 1919, where the myth of the rebel against Rome is represented, with evident references to the Risorgimento process.