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dc.contributor.advisorInglese, Maria Matilde <1967>
dc.contributor.advisorCellerino, Maria <1988>
dc.contributor.authorAvvenente, Giulia <1995>
dc.date.accessioned2021-07-08T14:05:19Z
dc.date.available2021-07-08T14:05:19Z
dc.date.issued2021-07-02
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3580
dc.description.abstractL’obiettivo del nostro studio è fornire dati sull’efficacia e sulla sicurezza dell’utilizzo di Ocrelizumab in una coorte eterogenea di pazienti con sclerosi multipla (SM) recidivante-remittente (RR) e progressiva e valutare i predittori clinici e immunologici di risposta precoce al trattamento. Come endpoint primari abbiamo stabilito: Tempo al peggioramento disabilità confermata; Tempo alla prima recidiva; Tempo alla prima evidenza di attività MRI e Tempo alla prima evidenza di attività di malattia. Come endpoint secondari abbiamo valutato i potenziali predittori clinici e immunologici della risposta precoce al trattamento e il suo profilo di sicurezza. Sono stati inclusi 153 soggetti con un follow-up mediano di 1,9 anni. A 2 anni, la sopravvivenza libera da peggioramento della disabilità era del 90,5%, 64,7% e 68,8% nei pazienti con SMRR, SM primariamente-progressiva (SMPP) e SM secondariamente-progressiva (SMSP); la sopravvivenza libera da attività MRI è stata del 67,1%, 72,7% e 81,3% per i pazienti con SMRR, SMPP e SPMS, con percentuali di pazienti senza evidenza di attività di malattia (NEDA-3) rispettivamente del 62,1%, 54,6% e 55,1%. I nostri risultati hanno evidenziato che un valore EDSS minore al baseline era indipendentemente associato a un ridotto rischio di peggioramento della disabilità durante il follow-up e che l'esposizione ad un trattamento precedente era indipendentemente associata ad un aumentato rischio di attività MRI. A 6 mesi, la diminuzione delle cellule CD8+ era meno pronunciata nei pazienti con attività infiammatoria nel corso dei primi sei mesi di trattamento (p=0,022).I nostri dati suggeriscono che Ocrelizumab è un trattamento efficace nei pazienti con SMRR e progressiva soprattutto se iniziato in fase precoce di malattia e per pazienti naïve al trattamento, con un profilo di sicurezza complessivamente accettabile. La riduzione della conta dei CD8+ è risultato essere un fattore predittivo immunologico di risposta precoce al trattamento.it_IT
dc.description.abstractOcrelizumab is a B-cell depleting drug approved for the treatment of multiple sclerosis (MS). Although phase III clinical trials have shown significant benefits of Ocrelizumab use in terms of clinical and MRI outcomes, data regarding effectiveness and safety of Ocrelizumab in a real-world setting are spare. Our single-center prospective observational study aims to provide effectiveness and safety data of Ocrelizumab use in patients with relapsing-remitting (RR-) and progressive multiple sclerosis (PMS) and to evaluate clinical and immunological predictors of early treatment response. Our primary endpoints were to evaluate Time-to-confirmed disability worsening; Time-to-first relapse; Time-to-first evidence of MRI activity and Time-to-first evidence of disease activity. As secondary endpoints we explored clinical and immunological predictors of early treatment response and incidence of adverse events. We included 153 subjects for a median follow-up of 1.9 years. At 2 years, disability worsening-free survival was 90.5%, 64.7% and 68.8% of patients with RRMS, primary-progressive-MS (PPMS) and secondary-progressive-MS (SPMS); MRI activity-free survival was 67.1%, 72.7% and 81.3% for patients with RRMS, PPMS and SPMS, with NEDA-3 percentages of 62.1%, 54.6% and 55.1%, respectively. Our results showed that lower baseline EDSS was independently associated with a reduced risk of disability worsening and previous treatment exposure was independently associated with increased probabilities of radiological activity. At 6 months, CD8+ cell decrease was less pronounced in patients who showed MRI inflammatory activity during the first 6-months of treatment (p=0.022). In conclusion, our data suggest that Ocrelizumab is an effective treatment in patients with RRMS and P-MS, with a manageable safety profile, especially if started in the early phase of the disease and for treatment-naïve patients. Higher levels of CD8+ cells could be associated to early inflammatory activity.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titlePredittori di efficacia in pazienti con Sclerosi Multipla in trattamento con Ocrelizumabit_IT
dc.title.alternativePredictors of Ocrelizumab effectiveness in patients with Multiple Sclerosisen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2020/2021
dc.description.corsolaurea8745 - MEDICINA E CHIRURGIA
dc.description.area6 - MEDICINA E CHIRURGIA
dc.description.department100007 - DIPARTIMENTO DI MEDICINA INTERNA E SPECIALITÀ MEDICHE


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