Effetti dell'emodinamica sull'outcome funzionale nel paziente critico e confronto tra pazienti Covid e non-Covid

Abstract

Background L'instabilità emodinamica, causando ipoperfusione degli organi, potrebbe incidere sugli outcome fisici, psicologici e cognitivi del paziente critico. Il paziente critico con COVID-19 presenta frequentemente complicanze settiche che rendono necessario il supporto aminico per mantenere target emodinamici adeguati. Lo scopo di questo lavoro di tesi è stato quello di valutare gli effetti dei target emodinamici sull'outcome funzionale dei pazienti a 3 mesi, confrontando pazienti COVID e non-COVID. Metodi Sono stati arruolati 81 pazienti inclusi nello studio RAI (Recovery After Intensive Care) ricoverati per più di 72 ore nella U.O. Terapia Intensiva del Policlinico San Martino. Di ciascuno sono state raccolte informazioni sulle funzioni e comorbidità pre-ricovero. L’outcome è stato valutato alla dimissione dall’UTI e a 3 mesi tramite la somministrazione di test (Barthel Index e Clinical Frailty Scale, CFS) per esaminare funzioni cognitive, qualità di vita e eventuali limitazioni all’attività fisica. L'andamento dei parametri emodinamici è stato valutato registrando i valori di pressione arteriosa media (PAM), pulse pressure (PP), area sotto la curva dei valori di PAM (AUC) e dose media e cumulativa di noradrenalina (NA). I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi:COVID e non-COVID. Risultati Tra i parametri emodinamici presi in esame non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i pazienti COVID e non-COVID, ad eccezione della PP 58 [54-67] vs. 68 [63-73], p<0.001. All’analisi multivariata, l’unico parametro associato con un peggior outcome cognitivo e funzionale è risultata la dose cumulativa di NA somministrata durante il ricovero. Conclusioni Da questa analisi preliminare è risultato che la necessità di alte dosi di noradrenalina durante il ricovero in terapia intensiva è associata con outcome neurologico sfavorevole, in pazienti COVID e non-COVID.

Background Hemodynamic instability, causing hypoperfusion of the organs, could affect the physical, psychological and cognitive outcomes of the critically ill patient. The critically ill patient with COVID-19 frequently presents septic complications that require amino support to maintain adequate hemodynamic targets. The aim of this thesis was to evaluate the effects of hemodynamic targets on the functional outcome of patients at 3 months, comparing COVID and non-COVID patients. Methods 81 patients included in the RAI study, who were hospitalized for more than 72 hours in the Intensive Care Unit of the Policlinico San Martino, were selected for my research. From each patient, information on pre-admission functions and comorbidities was collected. The outcome was assessed at discharge from the ICU and at 3 months by administering tests (Barthel Index and Clinical Frailty Scale, CFS) to examine cognitive functions, quality of life and any limitations to physical activity. The trend of haemodynamic parameters was assessed by recording the mean arterial pressure (MAP), pulse pressure (PP), area under the curve of MAP values (AUC) and mean and cumulative dose of norepinephrine (NA). The patients were divided into two groups: COVID and non-COVID. Results There were no statistically significant differences between COVID and non-COVID patients among the hemodynamic parameters examined, except for PP 58 [54-67] vs. 68 [63-73], p <0.001. In multivariate analysis, the only parameter associated with a worse cognitive and functional outcome was the cumulative dose of NA administered during hospitalization. Conclusions From this preliminary analysis it was found that the need for high-dose norepinephrine during ICU admission is associated with negative neurological outcomes in COVID and non-COVID patients.