Potenziali Evocati nocicettivi da elettrostimolazione delle fibre A-delta

Abstract

I potenziali evocati nocicettivi sono variazioni di potenziale registrabili tramite EEG di superficie presso specifiche regioni dello scalpo in risposta a stimoli appositamente evocati in periferia. Sono considerati nocicettivi perché la stimolazione avviene a mezzo di strumenti ritenuti capaci di attivare con selettività le piccole fibre A-delta e C del dolore. Un innovativo elettrodo, IDE150, è stato applicato alla cute pretrattata del dorso della mano tra primo e secondo osso metacarpale di cinque soggetti sani, quattro femmine e un maschio di età compresa tra i 25 e i 55 anni. Lo scopo era confermare la sua selettività e studiare le componenti precoci del tracciato EEG risultante, mai descritte prima. Il montaggio utilizzato per la registrazione era C3’ o C4’ riferito a Fz, sopra SI. Lo stimolo consisteva in un treno di 10 impulsi di durata complessiva di10 ms, a intensità 1,5 volte la soglia di ciascuno. Per confronto con stimolazioni aspecifiche, si sono utilizzati degli elettrodi stimolanti a coppetta nello stesso sito, stimolando a 1,5 volte la soglia, prima con treno da dieci, poi con singolo impulso. Infine, è stata calcolata la velocità di conduzione delle fibre dividendo lo spazio tra punto di stimolazione e corteccia per la latenza delle risposte. La finestra dei primi 200 ms di grafico ha permesso di valutare fondamentalmente tre onde negative in successione: una di latenza media 41,20 ms, soprannominata N40, una di latenza media 61,95, o N60, infine una di 81,47 in media, ricondotta alla già nota N1. Non comparivano risposte significative prima dei 35 ms, né oltre i 90. Al contrario, dopo stimolazione con coppette, comparivano onde negative sui 20 ms, ricondotte alla ben nota risposta da attivazione A-beta e scomparivano o riducevano fortemente N60 e N1, mentre N40 quasi sempre aumentava, segno d’attivazione sia A-delta precoce che A-beta tardivo. Le velocità medie dei tre gruppi di fibre risultavano 23,27 m/s per N40, 15,34 per N60 e 11,73 per N1.

Nociceptive evoked potentials are potential variations recordable with a surface EEG montage over specific regions of the scalp, following stimulations of the periphery. They are considered nociceptive because stimulations are obtained using some instruments deemed suitable to elicit selectively A-delta and C thin fibers. A new electrode, IDE150, was applied to the treated skin of the hand dorsum, between the first and second metacarpal bone, of five healthy participants, four females and one male, aged between 25 and 55 years. The purpose was to confirm IDE selectivity and to study the early components of the resulting EEG records, never described before. Recording montage consisted in C3’ or C4’, referred to Fz, over SI. The stimulus consisted of a train of ten pulses for an overall duration of 10 ms, at intensity 1.5 times higher than everyone perception threshold. Then, to compare with non-specific stimulations, cup electrodes were stuck on the same site, with stimulus intensity of 1.5 times the threshold, at first with pulse trains, then with single pulses. Lastly, conduction velocity was calculated dividing the distance between the site of stimulation and the cortex for the response latency. After IDE stimulation, the first 200 ms time window of the plot showed three negative deflections: the first with 41.20 ms of mean latency, named N40, the second of 61.95 ms, named N60, and lastly one of 81.47 ms, that was thought to be the known N1. No responses were recorded before 35 ms or after 90 ms. On the contrary, after stimulation with cups, 20 ms waves appeared, attributable to the well-known activation of A-beta: also N60 and N1 disappeared or reduced, whereas N40 rises nearly every time, sign that it was referable both to an early A-delta and a late A-beta component. Mean estimated conduction velocities of the three groups of fibers were 23.27 m/s for N40, 15.34 m/s for N60, 11.73 m/s for N1.