Esiti materni e fetali in corso di infezione da SARS-CoV2 in gravidanza: un anno di esperienza dell'Ospedale Policlinico San Martino.

Abstract

Con l’avvento della pandemia da Covid-19, è risultato di primaria importanza chiarire il possibile impatto dell’infezione da SARS-CoV2 in corso di gravidanza. Obiettivo di questo studio è stato analizzare la casistica dell’unità di Ostetricia e Ginecologia dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, la quale ha dovuto gestire, dal 17/03/2020 al 17/04/2021, 103 donne gravide SARS-CoV2+, delle quali 98 hanno espletato il parto (56 con l’infezione in corso, 42 una volta negativizzatesi al virus). A tutte le pazienti sono stati effettuati test molecolari RT-PCR su tampone nasofaringeo (TNF), ricerca sierologica anticorpale. Sono stati eseguiti 68 tamponi vaginali, 81 placentari e 24 prelievi di liquido amniotico per la ricerca di RNA virale. Tutti i neonati sono stati sottoposti a TNF alla nascita. I risultati ottenuti sono stati analizzati nell’ottica di indagare l’occorrenza di trasmissione verticale e di valutare gli outcomes materno-fetali. Relativamente alla severità dell’infezione, 10 donne (9,7%), tutte all’inizio del III trimestre di gravidanza, hanno sviluppato insufficienza respiratoria. Queste pazienti presentavano tutte fattori di rischio, noti in letteratura, per lo sviluppo di Covid-19 di severa entità. In 8 pazienti è stato necessario procedere con taglio cesareo. Per quanto riguarda il rischio di trasmissione verticale, nessun neonato è stato contagiato. Mentre i prelievi di liquido amniotico sono risultati tutti negativi, è stato isolato SARS-CoV2 in un tampone placentare e in 6 vaginali. Sebbene tutte le donne con tampone vaginale positivo abbiano partorito per via vaginale, nessun neonato ha contratto l’infezione. Dall’analisi della casistica e alla luce dei dati presenti in letteratura, la trasmissione verticale di SARS-CoV2 sembra essere un’evenienza non clinicamente rilevante. Il ritrovamento alla nascita, in un neonato del nostro campione, di IgM+ contro SARS-CoV2 non permette tuttavia di escludere la possibilità di contagio intrauterino.

With the outbreak of the Covid-19 pandemic, it was of primary importance to investigate the impact of SARS-CoV2 infection during pregnancy. The aim of this study was to analyze data obtained from Unit of Obstetrics and Gynecology at IRCCS San Martino Polyclinic Hospital from 17th March 2020 to 17th April 2021. In this period of time, at our hospital, there were 103 SARS-CoV2 + pregnant women; 98 of them delivered (56 with the infection in progress, 42 once negative for the virus). All patients underwent molecular RT-PCR tests on nasopharyngeal swab, serological antibody research; 68 vaginal swabs, 81 placental swabs and 24 amniotic fluid samples were performed in order to search for viral RNA and all infants underwent nasopharyngeal swabs at birth. The results obtained were analyzed in order to investigate the occurrence of vertical transmission and assess maternal and fetal outcomes. Regarding the severity of the infection, 10 women (9.7%), all at the beginning of the 3rd trimester of pregnancy, developed respiratory failure. All of these patients had risk factors which had been previously known in the literature for leading to severe Covid-19 disease. Out of the 10 women, 8 were managed by caesarean section. Regarding the risk of vertical transmission, no newborns were infected. While the amniotic fluid samples were all negative, SARS-CoV2 was isolated in a placental swab and 6 vaginal swabs. Although all women with positive vaginal swabs gave birth vaginally, no newborns contracted the infection. From the data analysis and in the light of the existing literature, the vertical transmission of SARS-CoV2 seems to be not clinically relevant. However, the occurrence of IgM + against SARS-CoV2 at birth in a newborn of our sample cannot exclude the possibility of intrauterine transmission.