Monitoraggio delle complicanze cardiovascolari in pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari: l'esperienza dell'Ospedale Policlinico San Martino.

Abstract

Introduzione Gli inibitori dei checkpoint immunitari (ICIs) hanno migliorato la prognosi di numerosi tumori. Il loro meccanismo d’azione prevede un potenziamento della risposta immunitaria dell’ospite verso il tumore, ma può anche causare eventi avversi immuno-correlati (irAEs). Rari ma spesso mortali sono gli irAEs cardiovascolari (CV), la cui forma più rilevante è la miocardite. L’eventualità di miocardite fatale pone il problema di come gestire il rischio CV in terapia con ICIs senza limitare l’uso di tali farmaci salvavita. In letteratura non è ad oggi disponibile una linea condivisa di monitoraggio CV in corso di terapia con ICIs. Obiettivi L’obiettivo dello studio è valutare l’efficacia di un sistema di monitoraggio CV durante terapia con ICIs basato su un dosaggio seriale di creatinfosfochinasi (CK) e un’attenta valutazione clinica. Materiali e metodi Abbiamo analizzato retrospettivamente i valori di CK e troponina I (TnI) in 52 pazienti con NSCLC (Non-small cell lung cancer), che hanno iniziato terapia con ICIs nel 2019, presso l’IRCCS S. Martino. CK è stata dosata serialmente in corso di terapia, TnI per rialzo di CK o sospetti sintomi cardiologici. Risultati Dei 52 pazienti, 45 hanno eseguito un dosaggio seriale di CK, con 8 casi di aumento. Tra questi, 2 presentavano mialgie con TnI positiva ed è stata diagnosticata miosite in overlap con miocardite. TnI è stata inoltre misurata in 22 pazienti per condizioni cliniche intercorrenti, risultando dosabile in 12 casi ma senza evidenza di miocardite. Conclusioni Uno screening per miocardite incentrato solo sul dosaggio seriato di TnI appare aspecifico e pone problemi interpretativi. Un dosaggio seriale di CK, con ricorso a TnI secondo necessità, può ottimizzare il monitoraggio CV nei pazienti in terapia con ICIs. La valutazione di CK è inoltre vantaggiosa perché informativa anche per miosite, irAE spesso associata a miocardite e potenzialmente fatale.

Background Immune checkpoint inhibitors (ICIs) represent a major advance in the treatment of cancer. Their innovative mechanism of action consists in the enhancement of the host immune response against the tumor, but it can also result in immune-related adverse events (irAEs). Cardiovascular irAEs are rare but often fatal; their main form is myocarditis. The possibility of fatal myocarditis raises the question of how to manage cardiovascular risk in therapy with ICIs without limiting the access to these life-saving drugs. A shared cardiovascular monitoring program during therapy with ICIs has not been described in the literature to date. Aims of the study The aim of the study is to evaluate the effectiveness of a cardiovascular monitoring system during therapy with ICIs, based on a serial assay of creatine phosphokinase (CK) and a careful clinical assessment. Materials and methods We retrospectively analyzed CK and troponin I (TnI) values in 52 patients with NSCLC (Non-small cell lung cancer), who started therapy with ICIs during 2019, at the S. Martino hospital. CK was serially dosed during therapy, TnI only for CK rise or cardiologic symptoms. Results Serial dosing of CK was performed in 45/52 patients, with 8 cases of increase. Among these patients, 2 developed myalgias with positive TnI and were found to have myositis in overlap with myocarditis. TnI was also measured in 22 patients for heterogeneous clinical conditions, resulting increased in 12 patients but without evidence of myocarditis. Conclusions Screening for myocarditis focusing only on serial TnI assay is nonspecific and difficult to interpret. A serial assay of CK, combined with TnI as needed, may optimize cardiovascular monitoring in patients on therapy with ICIs. Evaluation of CK is beneficial because it is also informative for myositis, an irAE often associated with myocarditis and potentially fatal.