Ricoveri ospedalieri in psichiatria d'urgenza e variabili ambientali: uno studio cross-sectional e di mediazione

Abstract

Le condizioni climatiche possono influenzare il comportamento umano nella popolazione generale, e in particolar modo nei soggetti affetti da disturbi psichiatrici severi (tra cui il disturbo bipolare e la schizofrenia), spesso ricoverati involontariamente. Lo scopo dello studio è indagare l’associazione tra variabili meteorologiche e ricoveri in psichiatria d’urgenza, con focus sul disturbo bipolare (DB). Sono stati reclutati consecutivamente i soggetti ricoverati presso il reparto psichiatrico dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Sono state indagate caratteristiche sociodemografiche e cliniche, e raccolte le variabili climatiche dal sistema ARPAL. Sono stati inclusi 730 pazienti, di cui 419 erano maschi. Circa il 15% era stato ospedalizzato involontariamente, soprattutto con diagnosi di disturbo bipolare e quando la temperatura (minima, massima e media), la radiazione solare, l'indice di humidex e windchill e le ore di luce solare presentavano valori medi più alti rispetto i pazienti in regime volontario. Dalla regressione logistica, solo la temperatura massima e l'indice di humidex, così come la diagnosi di DB rimanevano significativi. Infine, è stata identificata la temperatura ambientale massima come mediatore di un'associazione significativa tra il ricovero durante il fotoperiodo più lungo e la diagnosi sia per DB che per ipomania. I pazienti con patologia psichiatrica severa e alta vulnerabilità biologica sono a maggior rischio di scompenso clinico correlato alle variabili ambientali. L'aumento della temperatura oltre che essere un potenziale indicatore precoce di ricoveri d'emergenza in pazienti ospedalizzati involontariamente, media la correlazione tra ricovero ospedaliero durante fotoperiodo più lungo e diagnosi di DB e ipomania. Pertanto è importante riconoscere quei pazienti biologicamente vulnerabili alle suddette variabili al fine di prevenire eventuali prolungate ospedalizzazioni in acuto.

Weather conditions can influence human behavior in the general population, and especially in individuals with severe mental illness (including bipolar disorder and schizophrenia), who are often admitted involuntarily. The aim of the study was to investigate the association between weather variables and admissions to emergency psychiatry, with a focus on bipolar disorder (BD). Subjects consecutively admitted to the psychiatric ward of the IRCCS Ospedale Policlinico San Martino in Genoa were recruited. Sociodemographic and clinical characteristics were investigated, and climate variables were collected from the ARPAL system. Seven hundred and thirty patients were included, of whom 419 were males. Approximately 15% had been involuntarily hospitalized, mainly with a diagnosis of BD, and when the temperature (minimum, maximum and mean), solar radiation, humidex and windchill index and hours of sunlight had higher mean values than in patients admitted voluntarily. From the logistic regression, only the maximum temperature and the humidex index, as well as the diagnosis of BD remained significant. Lastly, maximum ambient temperature was identified as a mediator of a significant association between admission during the longest photoperiod and diagnosis for both BD and hypomania. Patients with severe mental illness and high biological vulnerability are at higher risk of acute clinical conditions related to environmental variables. Increased temperature is not only a potential early indicator of emergency admissions in involuntarily hospitalized patients, but also mediates the correlation between hospitalization during longer photoperiod and diagnosis of BD and hypomania. Therefore, it is important to recognize those patients who are biologically vulnerable to these variables in order to prevent prolonged acute hospitalizations.