Il colloquio post-autoptico nelle gravidanze ad esito infausto

Abstract

Introduzione. Aborto e natimortalità sono eventi infausti comuni, spesso sottostimati e misconosciuti. L’autopsia fetale è fondamentale per determinare la causa di morte e dare risposte alla famiglia ed ai curanti. Obiettivi. Si è valutata l’esperienza dei genitori riguardo l’aborto, fornendo sostegno clinico ed emotivo attraverso l’autopsia e il successivo colloquio, dando informazioni fondamentali per la pianificazione di gravidanze successive. Materiali e metodi. Lo studio retrospettivo basato sui colloqui post-autoptici fetali eseguiti all’Ospedale Policlinico San Martino dal 1/1/2013 al 1/3/2021. Tutti i referti autoptici sono stati scritti secondo protocollo standardizzato basato su check-list, che include indagini macro e microscopiche e l’analisi della placenta. Un referto standard basato su check-list è stato redatto dopo ogni colloquio. Risultati. Su 360 autopsie fetali, il colloquio post-autoptico è stato chiesto per 120 di esse, sia aborti spontanei (50,8%) che elettivi (49,2%). Le donne che più hanno richiesto il colloquio hanno subito un aborto o ITG nel II trimestre di gravidanza e spesso sono state accompagnate (il 60% dal marito). L’eziologia negli aborti spontanei è più spesso placentare, nelle interruzioni volontarie è malformativa congenita. Al termine del colloquio prevalgono la comprensione del messaggio ed una conseguente accettazione, solo due sequele medico-legali Conclusioni. Autopsia fetale e analisi della placenta sono fondamentali nelle indagini post-aborto, fornendo informazioni utili per prevenirlo. Ginecologi e genetisti hanno un ruolo chiave nel follow-up. L’anatomopatologo durante il colloquio post-autoptico fornisce ai genitori risposte sulla causa di morte fetale, aiutando nell’elaborazione del lutto ed evitando ripercussioni medico-legali. Nel complesso, il colloquio post-autoptico è stato ben percepito, con sporadici casi di incomprensione per fattori socioculturali, disturbi psichiatrici o animosità residua.

Background. Miscarriage and stillbirth are quite common, nonetheless underrated and unacknowledged tragic events. Fetal autopsy has a main role in determining the cause of death for scientific purposes and providing answers for the parents. Objectives. We analyzed the experience of parents regarding abortion, providing clinical and emotional care through post-mortem examination and following interview and offering them critical information for a subsequent pregnancy. Materials and methods. The retrospective study includes all the fetal post-autopsy interviews carried out at Ospedale Policlinico San Martino from 1/1/2013 to 1/3/2021. Bereaved parents asked to meet the specialized pathologist who performed post-mortem examination. All the autopsies have been reported with a standardized check-list based protocol including microscopic and macroscopic analysis and placental examination. A standardized check-list based report followed every pathologist-parent meeting. Results. Among the 360 post-mortem fetal examinations, 120 pathologist-parent interviews have been requested, following both miscarriages (50,8%) and voluntary interruptions (49,2%). Mothers who most frequently asked for a post-autopsy interview suffered miscarriage or ITG in 2nd trimester of pregnancy and often brought along a family member (the partner in 60% of cases). Most frequently, miscarriage etiology is placental, while abortions are due to congenital anomalies. Conclusions. Fetal autopsy and placenta examination are critical in miscarriage and abortion investigations, providing information for prevention. Gynecologists and Genetists have an active role in follow up. The pathologist, meeting with the parents, provides a clear explanation of the causes, helping them in coping with grief and preventing medicolegal issues. Overall, pathologist-parents interview has been positively perceived, with sporadic difficulties due to sociocultural differences, psychiatric disorders and underlying animosity