Pandemia da SARS-CoV-2: analisi clinico epidemiologica dei pazienti afferenti al Policlinico San Martino nel corso della prima ondata.

Abstract

Il COVID-19 ha causato una pandemia a livello mondiale con conseguenze drammatiche soprattutto nella popolazione anziana, ritenuta più vulnerabile a causa della condizione di fragilità, immunosenescenza e comorbilità che frequentemente li caratterizza. Lo scopo di questo studio, condotto su pazienti di età geriatrica afferenti al Policlinico San Martino durante la prima ondata della pandemia, è la descrizione clinico-epidemiologica della coorte, l’individuazione di fattori predittivi di outcome, l’elaborazione di uno score ed infine la stratificazione di questi pazienti in 5 classi di rischio. Sono stati inclusi in totale 278 pazienti ricoverati in diversi reparti del Policlinico nel periodo compreso da fine febbraio 2020 a maggio 2020. Per ogni paziente sono stati valutati i dati epidemiologici, demografici e clinici in fase di ammissione, degenza e esito del ricovero. Sono state individuati 8 parametri come principali correlazioni statisticamente significative con l’esito del ricovero: età maggiore di 80 anni, sesso maschile, malattia neoplastica in atto, insufficienza renale cronica, SatO2 < 95% al ricovero, IL-6 >35 pg/ml, emoglobina <12 g/dl nelle donne o <14 g/dl negli uomini ed infine conta leucocitaria <4.000 cellule/mm3 o >10.000 cellule/ mm3. Applicando il questionario ai pazienti in esame è stato associato a ciascuno di essi un punteggio variabile da 0 a 5 ed è stato applicato alla coorte valutandone la letalità. Lo score elaborato ha diviso la nostra coorte in 5 classi a letalità crescente: da un tasso di 14,3% nella classe 1(rischio minimo) per poi salire gradualmente per gli altri valori dello score, fino ad arrivare ad una letalità del 91,7% per la classe 5 dello score (rischio massimo). Il confronto del rischio tra i pazienti di ciascuna classe ha rilevato differenze significative, confermando l’appartenenza ad una classe di rischio inferiore come un fattore significativamente protettivo rispetto a quella di rischio immediatamente superiore.

Candidato: Russo Artimagnella Chiara Relatore: Giuseppe Murdaca Correlatore: Andrea Orsi The COVID-19 caused a worldwide pandemic with dramatic consequences especially in the geriatric population, considered more vulnerable due to the condition of fragility, immunosenescence and comorbidity in which these patients are. The aim of this study, carried out on geriatric patients attending the Policlinico San Martino, Genova, during the first wave of the pandemic, is the clinical-epidemiological description of the cohort, the identification of significant risk predictive factors of outcome, the elaboration of a score and the stratification of these patients into 5 risk classes. A total of 278 patients admitted to different departments of the Polyclinic in the period from the end of February 2020 to May 2020 were included. Epidemiological, demographic and clinical data were assessed for each patient at admission, stay and outcome. Eight parameters were identified as the main statistically significant correlations with the outcome of hospitalisation: age over 80 years, male sex, ongoing neoplastic disease, chronic renal failure, SatO2 < 95% on admission, IL-6 >35 pg/ml, haemoglobin <12 g/dl in women or <14 g/dl in men and finally leukocyte count <4,000 cells/mm3 or >10,000 cells/mm3. Applying the questionnaire to the test patients, a score ranging from 0 to 5 was associated with each of them and applied to the cohort to assess lethality. The score developed divided our cohort into 5 classes with increasing lethality: from a rate of 14.3% in class 1 (lowest risk) and then gradually increasing for the other values of the score, up to a lethality of 91.7% for class 5 of the score (highest risk). The lethality comparison between each class revealed significant differences. Each class showed significant difference in terms of lethality with the previous one. Our score confirmed itself as a possibly useful item to predict SARS-CoV-2 lethality among geriatric patients.