Morti sul lavoro: analisi della casistica del settorato medico-legale genovese nel periodo 2015/2020

Abstract

In Italia negli ultimi 5 anni ci sono stati in media 642 mila incidenti sul lavoro annui. L’obiettivo dello studio è stato quello di esplorare il fenomeno dell' indagine autoptica delle denunce di infortunio con esito mortale in occasione di lavoro nell' Istituto di Medicina Legale dell’ Università di Genova dal 2015 al 2020. E' stata svolta un' indagine retrospettiva che analizza la casistica autoptica esaminando 23 relazioni di consulenza tecnica medico-legale. Il 95,65% dei deceduti è di sesso maschile e presenta perlopiù un'età compresa tra 40-49 anni. Il 34,70% degli infortunati ha perso la vita a causa di cadute dall' alto. Nel 30,50% dei caduti sul lavoro la lesione predominante è il trauma cranico. Il 13% dei lavoratori deceduti non faceva uso di D.P.I. L' alta percentuale di decessi del genere maschile può essere attribuita ad una maggior tasso di occupazione per gli uomini ed a mansioni lavorative più pericolose; dato supportato dalla letteratura. Dalla ricerca emerge che uno ogni sei deceduti sul lavoro riguarda operai di fabbriche meccaniche ed uno ogni sette lavoratori coinvolti in un infortunio mortale operava in cantiere navale; questi dati riflettono l' occupazione della provincia Genovese. Nello studio più di un terzo degli infortunati ha perso la vita a causa di cadute da grande, media o piccola altezza, queste sono avvenute prevalentemente da scale o alberi. Occorre evidenziare come le cadute coinvolgano altri settori oltre quello dell' edilizia. La lesione preponderante che causa la morte nel più di un terzo dei casi è il trauma cranico. In letteratura sono presenti molti articoli in cui viene sostenuto come questa sia la causa più comune tra le vittime sul lavoro. Dalla letteratura si evidenzia come i paesi ad alto reddito grazie alla sorveglianza, segnalazione, indagine e legislazione hanno raggiunto una riduzione dei decessi sul lavoro grazie anche all' uso adeguato di D.P.I. soprattutto caschi protettivi e cinture di sicurezza.

In Italy in the last 5 years, there have been on average 642 thousand annual work accidents. The aim of the study was to analyze the phenomenon of autopsy investigation of reports of fatal accidents at work in the Institute of Forensic Medicine of the University of Genoa from 2015 to 2020. A retrospective examination was carried out analyzing the autopsy case history regarding 23 reports of medico-legal technical consultation. 95.65% of the decedents were male and were mostly between 40-49 years of age. 34.70% of injured workers lost their lives due to falls from different heights. The predominant injury in 30.50% of those who got hurt at work falling from heights was head trauma. 13% of workers who died did not use PPE (PERSONAL PROTECTIVE EQUIPMENT) The high percentage of male fatalities can be attributed to a higher level of employment rate for men and to more dangerous work tasks; data present in the literature. The research shows that one out of six deaths at work concerns workers in mechanical factories and one out of seven workers involved in a fatal accident worked in a shipyard; these data represent the employment of the province of Genoa. In the study more than a third of the injured workers lost their lives due to falls from large, medium or small heights, mainly from ladders or trees. It is necessary to highlight how falls from heights involve also other sectors besides construction. The predominant injury that causes death in more than a third of cases is head trauma. There are many articles in the literature claiming that this is the most common cause of fatalities at work. The literature shows that rich countries, thanks to surveillance, reporting, investigation and legislation, have achieved a reduction in deaths at work thanks to the proper use of PPE, especially protective helmets and safety belts.