Unità dell’agire nella filosofia di Christine Korsgaard e Michael Bratman

Abstract

ABSTRACT

In questo studio cerco di ricostruire problematicamente la concezione ed il ruolo dell’integrità pratica sincronica e diacronica nella teoria di Christine M. Korsgaard. La prima parte dello studio si concentra sulla ricostruzione dell’argomentazione di Korsgaard. Il primo capitolo è dedicato a presentare il concetto di integrità pratica focalizzandosi sul problema che Korsgaard lo chiama a risolvere, ovvero il problema della distanza riflessiva tipico della deliberazione pratica per agenti auto-riflessivi, e sulle specificità e i requisiti del punto di vista pratico da cui questo problema si pone. Il secondo capitolo contestualizza il problema dell’integrità pratica all’interno del modello costruttivista di ragionamento pratico, esponendo le obiezioni che Korsgaard rivolge a realismo e sentimentalismo. Il terzo capitolo presenta la prima soluzione al problema dell’integrità sincronica e diacronica che ci viene proposta da Korsgaard, attraverso la ricostruzione dell’argomento dell’adozione riflessiva di Sources of Normativity. Il quarto capitolo si concentra sulle difficoltà dell’adozione riflessiva nel rispondere al paradosso dell’auto-legislazione, al fine di evidenziare l’introduzione dell’argomentazione costitutivista. Il quinto capitolo si concentra sulla ricostruzione analitica dell’argomento costitutivista in generale e nello specifico nella versione auto-costitutiva di Korsgaard. In questo passaggio cruciale della sua argomentazione Korsgaard sostiene una concezione normativa dell’agency razionale, dove l’esistenza dell’azione e dell’agente stesso viene compresa secondo una proprietà normativa, l’universalità del principio di scelta, attraverso la quale è possibile rendere conto dell’unificazione dell’agente e dell’agire in maniera necessaria e oggettiva. La seconda parte dello studio è dedicata ad una valutazione della proposta di Korsgaard nei confronti dell’integrità pratica sincronica e diacronica. Il primo capitolo cerca di sottolineare le impl

ABSTRACT

In this study, I try to critically reconstruct the problem and the conception of the unity of the agent in Christine Korsgaard’s theory of agency, both synchronically and diachronically. The first part of the study focuses on the reconstruction of Korsgaard’s main argument. The first chapter aims at presenting the concept of practical integrity focusing on the problem that is called upon to solve by Korsgaard, namely the reflective distance typical of self-reflective agents, and on the specificity of the practical point of view from which this problem arises. The second chapter tries to put the concept of practical unity in the context of the constructivist model of practical reasoning, by exposing and examining the objections that Korsgaard raises to the realist and naturalist model of practical reason. The third chapter asses the first solution that Korsgaard proposes to the problem of integrity, namely reflective endorsement as self-legislation. The forth chapter points out some problem of this strategy by examining how and if it can assess the paradox of self-legislation, to show the need of introduce the meta-normative constitutivist strategy. The fifth chapter shows the peculiar formulation of the constitutivist strategy that Korsgaard’s proposes, namely self-constitutivism. The second part of this study proposes an evaluation of Korsgaard’s main argument. The first chapter is dedicated at critically comparing the normative and self-constitutive conception of agency with Michael Bratman’s planning theory of agency. Through this comparison some deep feature of Korsgaard’s view are pointed out, while I try to argue that Bratman’s view about integrity and authority are defective and problematic. The second chapter finally tries to asses if Korsgaard’s conception really maintain what it promises by briefly examining two long discussed problems of her view, namely the transcendental argument, and the provisional universality argument.