La Marina del Regno di Sardegna e il problema barbaresco nella Restaurazione

Abstract

Questo elaborato, composto di tre capitoli, tratta della nascita e sviluppo della flotta sabauda nel Mediterraneo con un focus particolare sul “problema barbaresco” che angustiò non poco la corte di Torino. Nel primo capitolo, intitolato “Uno Sguardo d’insieme”, si prende in esame la situazione geopolitica del bacino del Mediterraneo a partire dalla formazione dell’impero degli Osmanli e di quello degli Asburgo, inoltre si analizza come si evolse e si inquadrò la guerra di corsa in epoca moderna sino al suo definitivo tramonto avvenuto nel 1830 con l’occupazione francese dell’Algeria. L’analisi affronta la fondamentale differenza tra pirateria e corsa mettendo in risalto i caratteri peculiari della corsa barbaresca e le delicate dinamiche di potere che vigevano all’interno delle tre Reggenze (Algeri, Tripoli e Tunisi) maghrebine. Il secondo capitolo dal titolo “Contrasto alla guerra di corsa barbaresca: sviluppo tecnologico e sistemi di difesa navale” offre una visione complessiva sulla trasformazione della tecnologia navale nel Mediterraneo dal XV secolo al XVIII secolo, sulle tecniche di navigazione sia nel Mare Interno sia negli oceani per poi entrare nello specifico dei sistemi di difesa terrestre e marittima messi in campo dalla Serenissima, dall’impero spagnolo e dai suoi alleati per contrastare le terribili incursioni predatorie dei corsari barbareschi. Il terzo e ultimo capitolo si divide in due parti: la prima concerne la storia della flotta sabauda dai suoi albori sul lago di Ginevra sino al 1825 anno del colpo mano effettuato dagli incursori sardi contro la flotta corsara della Reggenza di Tripoli; la seconda esamina alcune preziose relazioni redatte per la corte di Torino sul “problema barbaresco”.

This paper, made up of three chapters, deals with the birth and development of the Savoy fleet in the Mediterranean with a particular focus on the “barbaresco problem” which greatly troubled the Turin court. In the first chapter, entitled "A look at the whole", the geopolitical situation of the Mediterranean basin is examined starting from the formation of the Osmanli and Habsburg empires, and also analyzes how the war evolved and was framed racing in modern times until its definitive decline in 1830 with the French occupation of Algeria. The analysis addresses the fundamental difference between piracy and racing, highlighting the peculiar characteristics of the Barbary race and the delicate dynamics of power that existed within the three Maghreb Regencies (Algiers, Tripoli and Tunis). The second chapter entitled "Contrast to the barbarian racing war: technological development and naval defense systems" offers an overall vision on the transformation of naval technology in the Mediterranean from the 15th century to the 18th century, on navigation techniques both in the Inner Sea and in the oceans to then enter into the specifics of the land and sea defense systems deployed by the Serenissima, the Spanish Empire and its allies to counter the terrible predatory raids of the Barbary pirates. The third and final chapter is divided into two parts: the first concerns the history of the Savoy fleet from its dawn on Lake Geneva until 1825, the year of the coup carried out by the Sardinian raiders against the corsair fleet of the Regency of Tripoli; the second examines some valuable reports drawn up for the Turin court on the "barbaresco problem". Among these there is the famous Peace Project with the Maghrebi Powers of 1780 and the famous report drawn up by Admiral des Geneys on 31 August 1820 where the commander in chief of the Sardinian fleet warns of the danger of a resurgence of Barbary case of a cut in the financial resources allocated to the Navy.