Decorso delle varici esofagee e valutazione dei predittori non invasivi delle stesse a seguito della clearance virale in pazienti affetti da epatopatia cronica avanzata compensata, legata a infezione da virus dell'epatite C

Abstract

Introduzione: Nei pazienti affetti da epatopatia cronica avanzata compensata (cACLD), legata a infezione da virus dell’epatite C (HCV), vi è evidenza che la risposta virologica sostenuta (SVR), ottenuta in seguito alla terapia con antivirali ad azione diretta (DAA), possa migliorare l’ipertensione portale. Scopo dello studio: Nel presente studio, sono state valutate la variazione dello status delle varici esofagee e le prestazioni diagnostiche dei predittori non invasivi delle stesse in pazienti con cACLD a seguito di SVR indotta dai DAA. Materiali e metodi: Lo studio è stato condotto su 63 pazienti HCV positivi affetti da cACLD che hanno ottenuto una SVR a seguito del trattamento con DAA. In tale studio prospettico i pazienti sono stati seguiti attraverso follow-up e la sorveglianza delle varici esofagee è stata effettuata secondo le raccomandazioni Baveno VI. Sono stati valutati la comparsa/scomparsa di varici esofagee, la performance dei predittori non invasivi (criteri Baveno VI, Baveno VI espansi, conta piastrinica/diametro della milza) per la diagnosi di varici esofagee e il numero di endoscopie risparmiate con la loro applicazione. Risultati: A seguito della SVR, le varici si sono sviluppate nel 12,1% dei pazienti e sono scomparse nel 17,4% dei casi. Il VPN per la presenza di varici dei criteri BVI ed expBVI e del rapporto PLT/SDR, a seguito di SVR, è risultato rispettivamente pari a 88,2%, 83,3% e 80,7%. La loro applicazione avrebbe risparmiato il 30,4%, il 42,9% e il 55,4% di endoscopie, senza perdere l’identificazione di varici che richiedevano trattamento utilizzando entrambi i criteri Baveno VI. Conclusioni: È stato osservato che i criteri expBVI forniscono il miglior equilibrio tra utilità (accuratezza diagnostica ed endoscopie evitate) e sicurezza (non perdere l’identificazione di varici che richiedono trattamento) per la sorveglianza delle varici in pazienti con cACLD, correlata ad HCV, a seguito di SVR ai DAA.

Introduction: In patients affected by advanced chronic liver disease (cACLD), due to hepatitis C virus (HCV), there is evidence that sustained virological response (SVR) to direct-acting antivirals (DAAs) may improve portal hypertension. Aims: To assess the variation in oesophageal varices status and the diagnostic performance of non-invasive predictors of varices in patients with cACLD who obtained an SVR to DAAs. Materials and methods: The study involved sixty-three HCV patients with cACLD who obtained an SVR following treatment with DAAs. The patients were prospectively followed up, and oesophageal varices surveillance was carried out according to the Baveno VI indications. Appearance/disappearance of varices, performance of their non-invasive predictors (Baveno VI criteria, expanded Baveno VI criteria, platelet count/spleen diameter ratio) and number of endoscopies spared with their application were calculated. Results: Following SVR, varices developed in 12.1% of patients and disappeared in 17.4%. NPV for varices of the Baveno VI, expanded Baveno VI criteria, and platelet count/spleen diameter ratio following SVR were 88.2%, 83.3%, and 80.7%, respectively. Their application would have saved 30.4%, 42.9% and 55.4% of endoscopies, with no varices needing treatment missed using both Baveno VI criteria. Conclusions: In HCV patients with cACLD, following SVR to DAAs, the expBVI criteria provide the best balance between utility (diagnostic accuracy and endoscopies avoided) and safety (no varices needing treatment missed) for varices surveillance.