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dc.contributor.advisorMaltagliati, Alberto <1976>
dc.contributor.advisorAngiero, Francesca <1959>
dc.contributor.authorGiordano, Giovanni <1995>
dc.date.accessioned2020-07-16T14:03:39Z
dc.date.available2020-07-16T14:03:39Z
dc.date.issued2020-07-08
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2837
dc.description.abstractScopo dello studio Lo scopo di questo studio consiste nel confrontare le tecniche osteodistrattive convenzionali e innovative, quindi nella messa a punto di una tecnica chirurgica mininvasiva in cui l’impianto stesso determina l’osteodistrazione della cresta edentula da riabilitare (Osteodistrazione monoimplantare, O.M.I.) Materiali e metodi Sono stati trattati 108 pazienti, 61 femmine e 47 maschi, in un range di età compresa tra i 46 anni e i 71 anni (età media 57,4) affetti da edentulia nelle regioni premolare e molare con spessori di cresta variabili da 3 a 5 mm. Al momento dell’atto chirurgico tutti i pazienti godevano di buona salute. I siti chirurgici trattati consistevano sia in creste guarite sia in creste post estrattive caratterizzate da deficit della cresta alveolare. Risultati Il numero complessivo di impianti inseriti utilizzando la tecnica O.M.I. si attesta a 326 unità: tra questi 58 sono della casa implantare, 42 della casa implantare B e 226 della casa implantare C. La percentuale di sopravvivenza a 3 anni per le fixture della prima casa implantare enunciata (A) si posiziona intorno al 69%, mentre a 5 anni riportiamo un successo del 84% degli impianti della casa implantare B, fino ad arrivare al 100% per gli impianti della casa implantare C, sempre a 5 anni di follow up. Viene in nostro aiuto nel 35% dei casi la GBR vestibolare eseguita in concomitanza con l’inserimento implantare e finalizzata alla rigenerazione delle creste residue più sottili e maggiormente soggette a riassorbimento post chirurgico. Conclusione A partire dalla tecnica ERE di Bruschi e Scipioni le tecniche osteodistrattive si sono sempre più concentrate nel diminuire la traumaticità e il decorso post operatorio, nonché nel ridurre i tempi complessivi di trattamento. La tecnica OMI, oltre ad essere mininvasiva e poco traumatica, permette di finalizzare il carico protesico in tempi estremamente contenuti. Inoltre non necessita di particolare strumentario chirurgico e questo rende l’it_IT
dc.description.abstractAim of the study The aim of the study is to compare conventional and innovative osteodistractive techniques in order to develop a minimally invasive surgical technique in which the implant itself determines the alveolar ridge expansion (Osteodistrazione monoimplantare, O.M.I.). Methods and Materials 108 patients were treated, 61 females and 47 males, considering an age range between 46 and 71 (average age 57,4). All patients presented edentulous ridges (thickness 3-5 mm) in the premolar and molar region, and they were in good health at the time of surgery. Both healed- and post extractive- crests with deficit of the buccal bone were treated with surgery. Results Following the O.M.I. technique 362 implants were inserted: 58 belong to the implant company A, 42 to implant company B and 226 to implant company C. The 3-year survival rate for the fixtures belonging to the implant company A is 69%. After 5 years the implant company B is characterized by a success rate of 84%, reaching 100% for implant company C. Buccal GBR was performed after implant insertion in 35% of cases, aiming at regeneration of the thinner residual ridges which are generally affected by post-surgical resorption. Conclusion Starting from the ERE technique of Bruschi and Scipioni, osteodistractive techniques allowed to strongly reduce traumatic effects and post-operative course, as well as decreasing the overall treatment time. Additionally, the OMI technique enables an extremely fast prosthetic load treatment and it does not require any special equipment, thus allowing a very simple surgery.en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.titleLe gravi atrofie dei mascellari, tecniche innovative e convenzionali a confronto. Revisione della letteraturait_IT
dc.title.alternativeSevere jaws atrophies, novel and conventional techniques comparison. Literature reviewen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2019/2020
dc.description.corsolaurea8746 - ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
dc.description.area6 - MEDICINA E CHIRURGIA
dc.description.department100010 - DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE E DIAGNOSTICHE INTEGRATE


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