Potenziamento della rete ecologica a ovest di Milano. Il Deviatore Olona come nuovo corridoio ecologico e come asse per un parco lineare
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Author
Toller, Sergio
Supervisor
Vagge, IldaDate
2019-03Data available
2019-07-01Abstract
Il seguente lavoro nasce dallo studio dell'assetto urbanistico della città di Milano e dalle numerose visioni e
progetti che i tecnici prevedono per il suo futuro. In particolare, durante il corso di Progettazione
Ambientale Urbana tenuto dalla Professoressa Ilda Vagge, è stato evidenziato come quelle aree che oggi
sono abbandonate e lasciate al degrado sociale e ambientale possano diventare dei nuovi centri urbani
dalla connotazione ecologica e fruitiva, fornendo servizi ecosistemici e sociali. Dalla riprogettazione degli
scali ferroviari abbandonati alle nuove teorie della mobilità urbana ciclopedonale, alla valorizzazione delle
vie d'acqua il Comune possiede il potenziale per rivedere la città sempre più a misura d'uomo, accessibile e
connessa con tutte le sue zone, dalle più centrali alle più periferiche.
A partire dall'idea della Circle Line, una connessione verde che prevede il riuso degli scali ferroviari
abbandonati, di cui Milano abbonda in quelle che un tempo erano le aree industriali urbane, alla teoria dei
Raggi Verdi, secondo la quale dei corridoi verdi si inseriscano nel contesto urbanizzato connettendo il
centro città con le sue periferie, fino alle proposte per il progetto di una cintura urbana che connetta i
parchi naturali periurbani e li unifichi in un circuito ciclopedonale, attraverso paesaggi agricoli tipici e aree
più naturali protette, Milano ha un'anima visionaria e desiderosa di evolvere verso un futuro più rispettoso
della natura e più sensibile al paesaggio e al servizio al cittadino.
Partendo dalla progettazione di idee per un parco nello scalo di Porta Romana, svolto durante il secondo
anno di corso, una delle tappe fondamentali previste dal progetto Circle Line, l'attenzione dei nostri studi si
è rivolta immediatamente verso la tappa successiva di questo progetto, lo Scalo di San Cristoforo. Punto
nevralgico della zona ovest di Milano, da anni abbandonato e utilizzato in modi non consoni alla sua
vocazione, oggi torna al centro dell' attenzione, perchè, dopo aver visto gli esempi di riqualifica, in primis
nello scalo del quartiere Isola, dove il connubio tra parchi, servizi e uffici ha creato un nuovo polo di
attrazione cittadino, in secundis a City Life, dove grandi architetti hanno posto la loro firma sui principali
palazzi e grattacieli, si pensa che possa essere possibile creare qualcosa di innovativo e attrattivo anche in
questa zona di Milano che tanto ha bisogno di slancio e rinascita. Oltretutto il progetto della metropolitana
M4 è il primo segnale di una volontà di riuso ed una necessità di riqualifica.
L'idea di pensare un progetto per lo Scalo San Cristoforo ha iniziata a prendere forma agli inizi di Settembre
2018, quando durante i primi rilievi venne notato il corso del canale Deviatore Olona. Questo corso d'acqua
artificiale che attraversa perpendicolarmente la zona ovest dello scalo, dagli argini cementati e dalle acque
maleodoranti, ha fatto sorgere immediatamente un dubbio su come si sarebbe potuto trattare nell'ottica di una riprogettazione dello scalo stesso. Ripercorrendo il suo corso verso nord e verso sud si è notato come
questo canale passasse attraverso svariati siti di grande importanza per la città ,a partire dal Parco delle
Cave fino al Bosco in Città, attraversando il Parco delle Risaie, terminando ai siti ricchi di fontanili a nordovest
di Milano tra Rho e Pero. Subito si è pensato ad una possibile connessione nord-sud contrapposta alla
connessione ovest-est garantita dallo scalo San Cristoforo, che da Corsico arriverebbe fino a Porta Genova,
cosa che nessuno fino ad ora aveva ancora pensato. In più, se si osserva il disegno del progetto della Circle
Line, che manca di una vera e propria chiusura proprio tra San Cristoforo e Rho Fiera, si può notare come il
corso di questo canale scolmatore possa essere, se ripensato in chiave fruitiva e connettiva, un'effettiva
chiusura del circuito che prevederebbe quindi anche la connessione con i vari parchi della zona ovest, tra cui
il Parco Delle Cave, il Bosco in CIttà, il Parco delle Risaie e l'istutendo Parco dei Cinque Comuni. In aggiunta,
durante le analisi svolte sulla rete ecologica, si è notato come la zona del corso del canale deviatore sia
inclusa in numerosi elementi della rete, sia regionale che locale, ma nella sezione centrale del suo corso sia
totalmente assente ogni tipo di elemento, a partire dal corridoio ecologico che si interrompe in
corrispondenza dell'edificato tra il Parco delle Cave fino a dopo lo Scalo San Cristoforo. Da qui l'idea di una
riqualifica del corso che, oltre a fungere da linea di connessione fruitiva fra gli elementi della Circle Line,
come già detto, funga da corridoio ecologico in una zona come questa, dove gli elementi naturali di qualità
sono presenti ma sembrano essere stati dimenticati od emarginati per non essere notati.
Il presente lavoro si innesta partendo da questi concetti per fornire informazione su quella che è una tessera
mancante per il completamento di questa visione pensata per il Comune di Milano, a seguito di quanto
detto sopra, per proporre delle linee guida su come organizzare il progetto su grande scala, e per
concentrare l'attenzione su quella che alla fine è la zona più importante per la riuscita di un lavoro come
questo, ma allo stesso tempo più a rischio di altre, l'area abbandonata Calchi Taeggi. Quest'area è già
sottoposta a esistenti proposte di progetto non sufficientemente sensibili nei confronti della sua strategicità
per la rete ecologica, i quali, se venissero portati a compimento quindi, farebbero perdere un'occasione alla
comunità di realizzare, come detto sopra, una connessione di rete ecologica e di percorsi fruitivi,
avvantaggiando le speculazioni edilizie dei privati a scapito della comunità e del futuro di questa zona di
Milano.
Type
ThesisCollections
- Paesaggio [495]