Disciplina giuridica dell'intelligenza artificiale: modello europeo e profili di comparazione con gli ordinamenti statunitense e cinese.

Abstract

L’avvento delle nuove tecnologie, ed in particolare dell’intelligenza artificiale, ha rivoluzionato molti settori delle nostre vite. Lo sviluppo digitale non adeguatamente regolamentato solleva domande fondamentali in tema di tutela dei diritti e delle libertà. L’obiettivo della mia ricerca è comparare il modello giuridico dell’Unione Europea con gli ordinamenti statunitense e cinese, al fine di analizzare il modo in cui ciascuno nella propria nella regolamentazione ricerca un equilibrio tra l’innovazione digitale e la protezione dei diritti. Il modello dell’UE si fonda sulla tutela dei diritti, il sistema americano è guidato dal mercato, mentre quello cinese è diretto dallo Stato. A tal proposito, analizzerò i quadri regolatori di ciascun ordinamento in tema di gestione dei dati e di intelligenza artificiale, per dimostrare come il modello dell’UE rappresenta il miglior connubio nella ricerca di equilibrio tra le due contrapposte esigenze. Il principale documento dell’Unione in tema di AI è il Regolamento UE sull’AI 2024/1689. Si auspica che quest’ultimo possa essere correttamente applicato da parte di tutti gli Stati membri, che le criticità sorte, anche in tema di compatibilità con il GDPR 2016/679, possano essere superate e che possa essere progressivamente integrato attraverso l’adozione di discipline relative alla responsabilità, in caso di danno da parte di sistemi di AI, e al diritto d’autore. Alla luce della natura globale dell’AI è necessario regolarla a livello internazionale, basandosi sul giusto equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti, correttamente interpretato dalla normativa dell’UE. Interessanti contributi per l’adozione di questo documento globale sull’AI provengono dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto e dalle risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU.

The advent of new technologies, and in particular artificial intelligence, has revolutionized many areas of our lives. Digital development that is not adequately regulated raises fundamental questions about the protection of rights and freedoms. The aim of my research is to compare the legal model of the European Union with the US and Chinese legal systems in order to analyze how each seeks to strike a balance between digital innovation and the protection of rights in its own regulations. The EU model is based on the protection of rights, the US system is market-driven, while the Chinese system is state-directed. In this regard, I will analyze the regulatory frameworks of each system in terms of data management and artificial intelligence, to demonstrate how the EU model represents the best combination in the search for balance between the two opposing needs. The main EU document on AI is the EU AI Regulation 2024/1689. It is hoped that the latter will be correctly applied by all Member States, that the critical issues that have arisen, including in terms of compatibility with GDPR 2016/679, can be overcome, and that it can be progressively integrated through the adoption of regulations relating to liability in the event of damage caused by AI systems and to copyright. Given the global nature of AI, it needs to be regulated at the international level, based on the right balance between innovation and the protection of rights, as correctly interpreted by EU legislation. Interesting contributions to the adoption of this global document on AI come from the Council of Europe Framework Convention on Artificial Intelligence and Human Rights, Democracy and the Rule of Law and from the resolutions of the UN General Assembly.