Drenaggio biliare ecoendoguidato (EUS-BD) vs. drenaggio transepatico percutaneo (PTBD) nel trattamento dell'ittero ostruttivo neoplastico dopo fallimento dell'ERCP: confronto di efficacia e sicurezza.
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Author
Dipace, Valentina <1995>
Date
2025-11-25Data available
2025-12-04Abstract
BACKGROUND E OBIETTIVI: L’ittero ostruttivo maligno è una frequente complicanza dei tumori bilio-pancreatici. Nei pazienti non resecabili il drenaggio biliare è essenziale per migliorare i sintomi, prevenire colangiti e permettere la chemioterapia. L’ERCP può fallire nel 5–20% dei casi per alterazioni anatomiche, rendendo necessario un trattamento di seconda linea. Il PTBD è efficace ma associato a colangiti, sepsi e reinterventi. L’EUS-BD con LAMS rappresenta un’alternativa interna più fisiologica e potenzialmente più sicura. Obiettivo dello studio è confrontare efficacia e sicurezza di EUS-BD e PTBD dopo ERCP fallita.
METODI: Studio retrospettivo monocentrico (2023–2025) su pazienti adulti con ittero ostruttivo neoplastico, non operabili e con ERCP fallita. I pazienti sono stati trattati con EUS-BD o PTBD. Le differenze basali sono state corrette mediante IPTW. Sono stati analizzati successo tecnico e clinico, eventi avversi, durata della procedura e della degenza, colangiti e reinterventi.
RISULTATI: Dopo bilanciamento i gruppi risultavano omogenei. Il successo tecnico è stato del 100% in entrambi, con successo clinico sovrapponibile. L’EUS-BD ha mostrato procedure più brevi e una degenza significativamente ridotta. Gli eventi avversi postprocedurali erano molto più frequenti nel PTBD, con maggiore incidenza di colangiti e complicanze tardive e conseguente aumento dei reinterventi. Le complicanze intraprocedurali non differivano in modo significativo.
CONCLUSIONI: Nei pazienti con ittero ostruttivo maligno e fallimento dell’ERCP, l’EUS-BD con LAMS garantisce un’efficacia simile ma un profilo di sicurezza nettamente superiore rispetto al PTBD, con meno colangiti, minori complicanze tardive, meno reinterventi e degenza più breve. Deve essere considerato l’approccio di seconda linea preferenziale nei centri con esperienza, soprattutto nei pazienti oncologici fragili. BACKGROUND AND AIMS: Malignant distal biliary obstruction is common in hepato-pancreato-biliary cancers. In unresectable disease, biliary drainage is essential to relieve jaundice, prevent infectious complications, and allow chemotherapy. ERCP is the standard approach, but failure occurs in up to 20% of cases. PTBD is traditionally used as rescue therapy, although it is associated with catheter-related morbidity and high rates of cholangitis and sepsis. EUS-guided biliary drainage (EUS-BD) with LAMS has recently emerged as a minimally invasive internal alternative. This study aimed to compare the efficacy and safety of EUS-BD versus PTBD after failed ERCP.
METHODS: A retrospective single-center study including adults with malignant obstructive jaundice, unresectable tumors, and failed ERCP was conducted between January 2023 and October 2025. Patients underwent either EUS-BD or PTBD. To reduce baseline imbalance, inverse probability of treatment weighting was applied. Primary outcomes were technical and clinical success; secondary outcomes included adverse events, procedure duration, hospital stay, cholangitis, sepsis, and reintervention.
RESULTS: After weighting, baseline characteristics were comparable. Technical success reached 100% in both groups, and clinical success was similar. However, EUS-BD demonstrated a clear safety advantage, with shorter procedure time and hospitalization and a markedly lower incidence of postprocedural complications, including cholangitis. Reinterventions were also less frequent in the EUS-BD group. No significant differences were observed in intraprocedural adverse events.
CONCLUSIONS: In malignant distal biliary obstruction after failed ERCP, EUS-BD with LAMS provides equivalent efficacy to PTBD but a superior safety profile. Reduced infectious risk, absence of external drainage, and fewer reinterventions make EUS-BD the preferred second-line option when expertise is available, especially in frail oncologic patients.

