Impatto prognostico del diabete mellito e delle terapie antidiabetiche nelle neoplasie neuroendocrine
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Author
Della Sala, Leonardo <1997>
Date
2025-11-21Data available
2025-12-04Abstract
Nell’ambito dei tumori neuroendocrini sono pochi gli studi condotti al fine di identificare fattori di rischio addizionali che possano influenzare la prognosi o la risposta ai vari trattamenti oltre ai noti fattori come lo stadio alla diagnosi, il grading e il sito di origine della neoplasia. Alla luce del costante aumento dei tassi di incidenza e prevalenza, particolare interesse è stato riservato alla valutazione dell'impatto prognostico del diabete mellito ed in considerazione dei promettenti risultati chemioprotettivi negli studi preclinici, in particolare della metformina ma non solo, l'attenzione è stata estesa anche alle sue terapie. Abbiamo pertanto condotto uno studio osservazionale, retrospettivo, multicentrico che ha incluso 203 pazienti affetti da tumore neuroendocrino gastro-entero-pancreatico o carcinoidi polmonari, 63 dei quali con una diagnosi di diabete mellito antecedente la diagnosi di NET e 140 non diabetici con lo scopo di valutare l'impatto prognostico del diabete mellito e delle terapie antidiabetiche. Sono stati raccolti dati clinici dei pazienti, informazioni relative alla storia clinica, alle caratteristiche istopatologiche e al trattamento della neoplasia neuroendocrina e dati relativi alla storia clinica, alla tipologia e alla durata del trattamento antidiabetico. La prognosi dei pazienti è stata valutata in termini di progressione libera da malattia (PFS) e sopravvivenza globale (OS). I nostri dati hanno confermato un ruolo prognostico negativo del diabete mellito sulla sopravvivenza nei pazienti affetti da neoplasie neuroendocrine, mostrando inoltre una correlazione tra la presenza di diabete e una maggiore aggressività biologica della neoplasia stessa. In linea con una recente ampia metanalisi, anche nella nostra casistica il diabete mellito ha rappresentato un fattore predittivo negativo di risposta alla RLT. Al contrario, non è stato registrato il ruolo chemioprotettivo ipotizzato dalla metformina in altri studi in letteratura. In the field of neuroendocrine tumors, few studies have been conducted to identify additional risk factors that may influence prognosis or response to various treatments, apart from known factors such as stage at diagnosis, grading and tumor site of origin. In light of the steadily increasing incidence and prevalence rates, particular interest has been given to assessing the prognostic impact of diabetes mellitus. Considering the promising chemoprotective results in preclinical studies, especially with metformin but not limited to it, attention has also been extended to antidiabetic therapies. We therefore conducted a retrospective, multicentre observational study that included 203 patients with gastro-entero-pancreatic neuroendocrine tumors or pulmonary carcinoids, 63 of whom had a diagnosis of diabetes mellitus prior to the diagnosis of NET and 140 non-diabetics, with the aim of evaluating the prognostic impact of diabetes mellitus and antidiabetic treatments. Clinical data on patients, information on clinical history, histopathological characteristics and treatment of neuroendocrine neoplasms, and data on clinical history, type and duration of antidiabetic treatment were collected. Patient prognosis was assessed in terms of progression-free survival (PFS) and overall survival (OS). Our data confirmed the negative prognostic role of diabetes mellitus on survival in patients with neuroendocrine tumors, also showing a correlation between the presence of diabetes and greater biological aggressiveness of the tumor itself. In line with a recent large meta-analysis, diabetes mellitus was also a negative predictor of response to RLT in our case series. Conversely, the chemoprotective role hypothesized of metformin in other studies was not observed in our analysis

