Miastenia Gravis e salute dell’osso: una revisione sistematica sull’efficacia e la sicurezza dei farmaci osteoprotettivi
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Author
Pagella, Felicita <1995>
Date
2025-11-05Data available
2025-12-04Abstract
Scopo: La miastenia grave (MG) è una malattia neuromuscolare autoimmune cronica associata a un aumento del rischio di osteoporosi e fratture da fragilità, dovuto in gran parte alla terapia cronica con corticosteroidi e immunosoppressori, alla ridotta mobilità. La sicurezza e l’efficacia degli agenti osteoprotettivi in questa popolazione rimangono poco definite. Lo scopo del nostro lavoro è stato di effettuare una revisione sistematica della letteratura per identificare la terapia osteoprotettiva più indicata nei pazienti con MG. Metodi: Questa revisione sistematica, condotta secondo le linee guida PRISMA-P e registrata in PROSPERO, ha incluso studi che indagavano terapie farmacologiche osteoprotettive nella MG. L’estrazione dei dati e la valutazione del rischio di bias sono state eseguite in modo indipendente da due revisori utilizzando gli strumenti del Joanna Briggs Institute. Risultati: Su 1.154 record esaminati, 14 studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione. I bifosfonati orali sono stati la terapia più frequentemente prescritta e generalmente ben tollerata, con un caso clinico che descriveva un peggioramento transitorio dei sintomi. Le prove sull’uso del denosumab nella MG erano limitate, con un piccolo studio che suggeriva un’efficacia simile o superiore a quella dei bisfosfonati, pur richiedendo monitoraggio immunitario. Il teriparatide è stato usato raramente, ma può essere un’opzione per i pazienti ad altissimo rischio di fratture, con cautela in quelli con timoma. La terapia ormonale sostitutiva è stata segnalata in pochi casi, mentre nessuno studio ha valutato il romosozumab o lo zoledronato. Conclusioni: I bifosfonati orali possono essere considerati la terapia di prima linea per l’osteoporosi nella MG, purché siano escluse controindicazioni e garantito un attento monitoraggio. Denosumab e teriparatide possono essere appropriati in pazienti selezionati ad alto rischio. Sono necessari ulteriori studi a riguardo, in particolare per le altre molecole Background:Myasthenia gravis (MG) is a chronic autoimmune neuromuscular disorder associated with increased risk of osteoporosis and fragility fractures, largely due to long-term corticosteroid and immunosuppressive therapy, reduced mobility, and nutritional deficiencies. The safety and efficacy of osteoprotective agents in this population remain poorly defined.Methods:This systematic review was conducted in accordance with PRISMA-P guidelines and registered in PROSPERO. A comprehensive search (1965–May 2025) identified studies investigating pharmacological osteoprotective therapies in MG. Eligible designs included randomized controlled trials, cohort, case-control, cross-sectional, retrospective, and case reports. Data extraction and risk-of-bias assessment were independently performed by two reviewers using Joanna Briggs Institute tools.Results:Of 1,154 records screened, 14 studies met inclusion criteria. Oral bisphosphonates were the most frequently prescribed and generally well tolerated, with one case describing transient symptom worsening.Evidence on denosumab was limited, with one small study suggesting similar or greater efficacy versus bisphosphonates, though immune monitoring is advised. Teriparatide was rarely used but may be considered for patients at very high fracture risk, with caution in those with thymoma. No studies specifically evaluated romosozumab or zoledronate.Conclusions:Current evidence supports oral bisphosphonates as first-line therapy for osteoporosis in MG, provided contraindications are excluded and careful monitoring ensured. Denosumab and teriparatide may be suitable for selected high-risk patients, though robust data are lacking. No evidence is available for romosozumab. Further research is needed to establish comparative efficacy and safety of osteoprotective agents in this rare and vulnerable population.

