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Il comportamento suicidario tra letalità, impulsività e dissociazione: uno studio trasversale

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tesi35677882.pdf (1.103Mb)
Autore
Baccino, Chiara <1990>
Data
2025-11-12
Disponibile dal
2025-11-20
Abstract
Il suicidio rappresenta un rilevante problema di salute pubblica, determinato dall’interazione complessa tra fattori psicologici, biologici e sociali. Sebbene l’ideazione suicidaria sia relativamente comune, solo una parte degli individui che la sperimenta arriva a compiere un tentativo. Comprendere i meccanismi psicopatologici alla base della transizione dall’ideazione all’azione e le caratteristiche cliniche dei pazienti a più elevato rischio di suicidio appare quindi di cruciale importanza per attuare interventi di prevenzione efficaci. Il presente studio si pone l’intento di valutare differenze di tipo clinico tra soggetti con tentativi suicidari ad alta e bassa letalità, con particolare attenzione alla presenza di impulsività o fenomeni dissociativi. I partecipanti sono stati suddivisi in “suicide attempters” con storia di tentativi suicidari ad alta (HLSA) e bassa letalità (LLSA) secondo criteri clinici. Sono state somministrate scale validate per impulsività (BIS) e dissociazione (DES) e condotte analisi comparative e correlazioni. I risultati mostrano che i soggetti con HLSA presentano punteggi significativamente più alti di dissociazione e di impulsività totale, con differenze particolarmente marcate nella sottoscala di impulsività motoria. Inoltre, impulsività e dissociazione risultano correlate tra loro nel campione. I dati emersi indicano che, nel contesto clinico considerato, l’impulsività può essere associata a tentativi a maggiore letalità, contribuendo a delineare un profilo di rischio caratterizzato da rapida attuazione comportamentale e ridotta capacità di inibizione. La dissociazione emerge come ulteriore indicatore di pericolosità. Alla luce dei risultati, ulteriori studi longitudinali multicentrici sono auspicabili per determinare eventuali relazioni causali ed esplorare l'efficacia di interventi terapeutici mirati.
 
Suicide represents a major public health concern, resulting from the complex interplay of psychological, biological, and social factors. Although suicidal ideation is relatively common, only a portion of individuals experiencing it progress to a suicide attempt. Understanding the psychopathological mechanisms underlying the transition from ideation to action, as well as the clinical characteristics of patients at higher suicide risk, is therefore essential to implement effective preventive strategies. This study aimed to evaluate clinical differences between individuals with high- and low-lethality suicide attempts, with a particular focus on impulsivity and dissociative phenomena. Participants were classified as high-lethality (HLSA) or low-lethality suicide attempters (LLSA) according to clinical criteria. Validated scales assessing impulsivity (BIS) and dissociation (DES) were administered, and comparative and correlational analyses were performed. Results showed that HLSA subjects exhibited significantly higher dissociation and overall impulsivity scores, with a particularly marked difference in the motor impulsivity subscale. Moreover, impulsivity and dissociation were positively correlated within the sample. These findings suggest that impulsivity — especially its motor component — may contribute to higher-lethality attempts by facilitating rapid enactment and reduced inhibitory control, while dissociation emerges as an additional clinical indicator of elevated risk. Further multicenter longitudinal studies are warranted to determine the causal direction of these associations and to explore the effectiveness of targeted therapeutic interventions aimed at reducing suicidal vulnerability.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/doctoralThesis
Collezioni
  • Scuola di Specializzazione [405]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13804
Metadati
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