L'impatto clinico e psicopatologico della doppia diagnosi: uno studio trasversale su pazienti in carico al SerD di Lavagna

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Autore
Gnecco, Giovanni Battista <1996>
Data
2025-11-12Disponibile dal
2025-11-20Abstract
Background: La doppia diagnosi (DD) è una condizione complessa, associata a disabilità, elevato rischio suicidario e peggiori outcome clinici. Tuttavia, in letteratura esistono pochi studi sulla popolazione di paziente psichiatrici che usa droghe. Pertanto, un'analisi comparativa tra pazienti con DUS (disturbo da uso di sostanze) e con DD può offrire elementi utili per screening mirati e interventi specifici.
Metodi: Studio osservazionale trasversale su un campione di utenti del Ser.D di Lavagna (N=41): DD (n=26) vs DUS (n=15). Sono stati raccolti dati demografici e clinici e sono stati valutati i domini seguenti: cognitività, hopelessness, impulsività, rischio suicidario. Confronti tra gruppi effettuati con t di Student e χ² (bilaterale, α=0,05).
Risultati: Il gruppo con DD presentava minor tasso d’occupazione e maggiore ricorso a poliabuso e psicofarmaci. I pazienti con doppia diagnosi valutati con la scala C-SSRS avevano un rischio suicidario medio/alto ma metà del campione totale manifestava ideazione suicidaria attiva. La hopelessness e l' impulsività (p<0,001) risultavano nettamente superiori nel gruppo dei soggetti DD. Sul piano cognitivo, il gruppo DD mostrava ridotta performance (p=0,010) con scarsi punteggi soprattutto in alcuni domini (attenzione e fluenza verbale).
Conclusioni: fra i pazienti reclutati la DD si associa a un profilo ad alto rischio caratterizzato da maggiore hopelessness, impulsività e compromissione cognitiva in associazione all'aumento del rischio suicidiario.Questi risultati costituiscono un primo tentativo di caratterizzare i pazienti DD rispetto ai pazienti DUS; suggeriscono inoltre l’utilizzo di strumenti validati per stratificare il rischio suicidario e avviare interventi integrati per prevenire ricadute e migliorare il decorso dei pazienti con dipendenza e disturbi psichiatrici.Sono necessari ulteriori studi per chiarire i nessi causali tra deficit esecutivi, impulsività e passaggio all'acting. Background: Dual diagnosis (DD) is a complex condition associated with disability, elevated suicide risk, and poorer clinical outcomes. However, few studies have examined psychiatric patients who use drugs. Therefore, a comparative analysis of patients with substance use disorder (SUD) versus those with DD may provide useful elements for targeted screening and specific interventions.
Methods: Cross-sectional observational study of outpatients at the Ser.D of Lavagna (N=41): DD (n=26) vs SUD (n=15). Demographic and clinical data were collected, and the following domains were assessed: cognition, hopelessness, impulsivity, and suicide risk. Between-group comparisons were conducted using Student’s t test and the χ² test (two-tailed, α=0.05).
Results: The DD group showed a lower employment rate and greater use of polysubstances and psychotropic medications. On the C-SSRS, DD patients had moderate/high suicide risk, yet half of the overall sample reported active suicidal ideation. Hopelessness and impulsivity (p<0.001) were markedly higher in the DD group. Cognitively, the DD group showed reduced performance (p=0.010), with poorer scores particularly in attention and verbal fluency.
Conclusions: Among the recruited patients, DD is associated with a high-risk profile characterized by greater hopelessness, impulsivity, and cognitive impairment, alongside increased suicidality risk. These findings represent a first attempt to characterize DD patients relative to SUD patients and suggest the use of validated tools to stratify suicide risk and to initiate integrated interventions to prevent relapse and improve outcomes in individuals with addiction and psychiatric disorders. Further studies are needed to clarify causal links among executive dysfunction, impulsivity, and transition to acting out.

