Università di Genova logo, link al sitoUniRe logo, link alla pagina iniziale
    • English
    • italiano
  • italiano 
    • English
    • italiano
  • Login
Mostra Item 
  •   Home
  • Tesi
  • Tesi Post-Laurea
  • Scuola di Specializzazione
  • Mostra Item
  •   Home
  • Tesi
  • Tesi Post-Laurea
  • Scuola di Specializzazione
  • Mostra Item
JavaScript is disabled for your browser. Some features of this site may not work without it.

Disturbo Bipolare e Insulino-Resistenza: caratteristiche sociodemografiche, cliniche e metaboliche associate

Thumbnail
Mostra/Apri
tesi35670861.pdf (1.898Mb)
Autore
Meinero, Matteo <1995>
Data
2025-11-13
Disponibile dal
2025-11-20
Abstract
Background: Il disturbo bipolare (BD) è sempre più riconosciuto come una condizione multisistemica, in cui le alterazioni metaboliche — in particolare l’insulino-resistenza (IR) — possono contribuire alla gravità e alla progressione della malattia. Nonostante le crescenti evidenze che collegano l’IR a esiti clinici sfavorevoli, i suoi correlati specifici nei pazienti con BD ricoverati rimangono poco esplorati. Metodi: Questo studio trasversale ha incluso 86 pazienti ricoverati con diagnosi di BD presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, Italia, tra luglio 2023 e gennaio 2025. Sono state valutate in modo sistematico variabili sociodemografiche, cliniche e metaboliche. L’IR è stata definita come un indice HOMA ≥ 2.5. I confronti tra pazienti insulino-resistenti ed euglicemici sono stati effettuati mediante test t e test χ². Risultati: Ventotto pazienti soddisfacevano i criteri per l’IR. I soggetti insulino-resistenti presentavano una durata di malattia significativamente più lunga (26,1 ± 14,1 vs. 18,7 ± 12,6 anni, p = 0,028), una maggiore frequenza di sintomi residui (53,6% vs. 31%) e tassi più elevati di ≥5 ricoveri psichiatrici nel corso della vita (57,1% vs. 26%). Mostravano inoltre una maggiore polifarmacoterapia (≥4 psicofarmaci) e un consumo quotidiano di alcol. Dal punto di vista metabolico, il sottogruppo con IR presentava valori più alti di BMI e trigliceridi, livelli più bassi di colesterolo HDL e una minore attività fisica. Conclusioni: L’insulino-resistenza nel disturbo bipolare è fortemente associata a marcatori di maggiore complessità clinica, tra cui cronicità, sintomi residui e comportamenti non salutari concomitanti. Questi risultati supportano l’ipotesi che l’IR rappresenti un componente fisiopatologico attivo del disturbo bipolare, piuttosto che una conseguenza metabolica secondaria. Lo screening metabolico routinario e l’impiego di farmaci a basso impatto metabolico potrebbero migliorare gli esiti a lungo termine.
 
Background: Bipolar disorder (BD) is increasingly recognized as a multisystem condition in which metabolic abnormalities-particularly insulin resistance (IR)-may contribute to illness severity and progression. Despite growing evidence linking IR to adverse clinical outcomes, its specific correlates in hospitalized BD patients remain underexplored. Methods: This cross-sectional study included 86 inpatients diagnosed with BD at the IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genoa, Italy, between July 2023 and January 2025. Sociodemographic, clinical, and metabolic variables were systematically assessed. IR was defined as a HOMA index ≥ 2.5. Comparisons between insulin-resistant and euglycemic patients were performed using t-tests and χ² tests. Results: Twenty-eight patients met criteria for IR. Insulin-resistant patients showed a significantly longer illness duration (26.1 ± 14.1 vs. 18.7 ± 12.6 years, p = 0.028), more frequent residual symptoms (53.6% vs. 31%), and higher rates of ≥5 lifetime psychiatric hospitalizations (57.1% vs. 26%). They also exhibited greater polypharmacy (≥4 psychotropics) and daily alcohol use. Metabolically, the IR subgroup had higher BMI and triglycerides, lower HDL cholesterol, and lower physical activity levels. Conclusions: Insulin resistance in BD is strongly associated with markers of greater clinical complexity, including chronicity, residual symptoms, and comorbid unhealthy behaviors. These findings support the hypothesis that IR represents an active pathophysiological component in BD rather than a secondary metabolic consequence. Routine metabolic screening and use of metabolically neutral agents may improve long-term outcomes and align with the emerging paradigm of precision psychiatry.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/doctoralThesis
Collezioni
  • Scuola di Specializzazione [405]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13797
Metadati
Mostra tutti i dati dell'item

UniRe - Università degli studi di Genova | Informazioni e Supporto
 

 

UniReArchivi & Collezioni

Area personale

Login

UniRe - Università degli studi di Genova | Informazioni e Supporto