Vite Sospese: il trauma migratorio nei minori stranieri non accompagnati
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Author
Bardotti, Alice <2003>
Date
2025-11-10Data available
2025-11-13Abstract
La presente tesi esamina il trauma migratorio vissuto dai minori stranieri non
accompagnati (MSNA) da un punto di vista sociologico. L’obiettivo è quello di
mostrare come il trauma non interessi solo la sfera psicologica individuale, ma nasca
anche da processi sociali e culturali, legati allo sradicamento, alle disuguaglianze e alle
situazioni di marginalità e precarietà.
Tra i principali fattori sociali che minano i MSNA vi sono: la perdita di reti familiari e
comunità d’origine, l’isolamento emotivo e l’incertezza sul proprio status legale e sulla
propria esistenza, e non solo contribuiscono a definire il contesto in cui i minori vivono,
ma lo complicano come esperienza di trauma collettivo e relazionale.
Infine, si è visto essere molto rilevante anche il ruolo della società di accoglienza, che
potrebbe favorire percorsi di cura e inclusione ma spesso ne ostacola l’attuazione.
Anche la dimensione culturale è estremamente importante, poiché i significati di trauma
e sofferenza sono in gran parte socialmente e simbolicamente costruiti e quindi variano
da società a società.
Dal punto di vista metodologico, la ricerca adotta un approccio qualitativo e
interpretativo. Sono stati analizzati documenti e normative riguardanti l’accoglienza dei
MSNA e condotte interviste semi-strutturate con tutori volontari che lavorano con questi
minori e con i MSNA.
Inoltre, verrà presentato un caso di studio riguardante un gruppo di minori stranieri non
accompagnati.
L’obiettivo finale è quello di fornire una lettura complessiva del trauma migratorio
come fenomeno sociale che può essere compreso solo intrecciando vicendevolmente le
esperienze personali dei minori alle strutture sociali nelle quali vivono. This thesis examines the migratory trauma experienced by unaccompanied foreign minors (UFMs) from a sociological perspective. The aim is to show how trauma not only affects the individual psychological sphere but also arises from social and cultural processes linked to uprooting, inequality, and situations of marginalization and precariousness.
Among the main social factors that undermine UFMs are: the loss of family networks and communities of origin, emotional isolation, and uncertainty about their legal status and existence. These factors not only contribute to defining the context in which minors live, but also complicate it as an experience of collective and relational trauma.
Finally, the role of the host society has also been shown to be very important, as it could facilitate treatment and inclusion, but often hinders their implementation. The cultural dimension is also extremely important, as the meanings of trauma and suffering are largely socially and symbolically constructed and therefore vary from society to society.
From a methodological point of view, the research adopts a qualitative and interpretative approach. Documents and regulations concerning the reception of UFMs were analysed, and semi-structured interviews were conducted with volunteer guardians working with these minors and with the UFMs themselves. Additionally, a case study on a group of unaccompanied foreign minors will be presented.
The ultimate goal is to provide a comprehensive understanding of migration trauma as a social phenomenon that can only be understood by intertwining the personal experiences of minors with the social structures in which they live.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [4018]

