Impatto del nuoto agonistico sull'asse gonadico: il punto di vista di atlete e allenatori

Abstract

Il presente lavoro analizza l’influenza dell’attività agonistica sul ciclo mestruale nelle giovani atlete di nuoto, con l’obiettivo di valutare la frequenza delle alterazioni ormonali e il livello di consapevolezza delle protagoniste, nonché il ruolo degli allenatori nella gestione di tali dinamiche. La ricerca ha adottato un approccio quantitativo attraverso la somministrazione di due questionari distinti: uno rivolto alle atlete, per indagare regolarità del ciclo, sintomi, carichi di allenamento, alimentazione e comunicazione con lo staff tecnico; e uno per gli allenatori, finalizzato a rilevare formazione, percezioni e atteggiamenti nei confronti del ciclo mestruale. I risultati hanno evidenziato una presenza significativa di disturbi del ciclo, come dismenorrea e amenorrea secondaria, spesso associate a elevati volumi di allenamento e a possibili squilibri energetici. È emersa inoltre una scarsa abitudine al monitoraggio sistematico del ciclo e una comunicazione disomogenea tra atlete e tecnici, con differenze legate alla formazione specifica degli allenatori. La tesi sottolinea l’importanza di promuovere un’educazione sportiva più attenta alla fisiologia femminile, integrando il ciclo mestruale nella programmazione dell’allenamento e sviluppando strategie condivise tra atlete e staff. Le conclusioni offrono spunti per future ricerche interdisciplinari e per la costruzione di ambienti sportivi più consapevoli, inclusivi e sostenibili.

This study analyzes the influence of competitive swimming on the menstrual cycle in young female athletes, aiming to assess the frequency of hormonal disturbances, the athletes’ level of awareness, and the role of coaches in managing these dynamics. The research employed a quantitative approach through the administration of two distinct questionnaires: one addressed to the athletes, to investigate cycle regularity, symptoms, training load, nutrition, and communication with the technical staff; and one for coaches, aimed at capturing their education, perceptions, and attitudes toward the menstrual cycle.

The results highlighted a significant presence of menstrual disturbances, such as dysmenorrhea and secondary amenorrhea, often associated with high training volumes and potential energy imbalances. Moreover, systematic monitoring of the cycle was found to be uncommon, and communication between athletes and coaches was inconsistent, with differences linked to coaches’ specific training.

The thesis emphasizes the importance of promoting sports education that is more attentive to female physiology, integrating the menstrual cycle into training planning, and developing shared strategies between athletes and staff. The conclusions provide insights for future interdisciplinary research and for creating sports environments that are more aware, inclusive, and sustainable.